LO SCIOPERO ALLA DISMI 92 DI VINCI
L’assessore Simoni ha risposto ad una domanda d’attualità di Calò e Verdi (PRC/PDCI/SC)
Sul mancato rispetto degli accordi aziendali alla Dismi 92 di Vinci l’assessore al lavoro elisa simoni ha risposto, in Consiglio provinciale, ad una domanda d’attualità di Calò e Verdi (PRC/PDCI/SC). “I lavoratori della Dismi 92 (135 dipendenti) hanno scioperato lo scorso 19.10 contro la decisione unilaterale dell’azienda di disdettare di fatto, gli accordi integrativi e di non attuare la rotazione del personale interessato dalla CIGS (da giugno 2009 a giugno 2010). L’azienda - attualmente di proprietà al 60% della famiglia Allegri e al 40% del Fondo di investimenti Orlando - ha infatti sospeso ufficialmente quanto previsto dall’accordo sottoscritto fra le parti del giugno scorso. Per quanto riguarda la rotazione i sindacati denunciano che nei fatti, la Cassa ha riguardato al 90% sempre gli stessi addetti. Oltre allo sciopero suddetto, le OO.SS. preannunciano una vertenza collettiva e altre azioni di protesta. I sindacati sottolineano come non sia mai accaduto nell’empolese valdelsa che un’azienda abbia disdettato gli accordi sottoscritti, nemmeno nei casi di vertenze particolarmente difficili e tese. Le OO.SS. chiederanno al Sindaco di Vinci di svolgere un ruolo di mediazione fra le parti. Non viene escluso che l’Unità di Crisi venga interessata della vertenza. La Provincia dà la propria disponibilità a affiancare il Comune nel ruolo di mediazione e proprio per questo come assessorato contatteremo subito il Sindaco di Vinci”. Calò ha ribattuto che: “La stessa C.G.I.L., in riferimento alla vicenda dell’impresa di Vinci, ha dichiarato che questo territorio non è un Far West e che quindi il Sindaco, in questo contesto, non è un optional. In quell’azienda, nel 2006, lavoravano 208 lavoratori. Oggi ne lavorano 135 di cui ben 70 sono stati posti in cassa integrazione. L’accordo prevedeva una rotazione e lo sciopero che c’è stato a Vinci, oltre ad auspicare una fuoriuscita dalla crisi, inseriva un elemento di solidarietà, di organizzazione per un disagio economico e giuridico. Siamo di fronte ad un imprenditore che ha stracciato un’intesa e c’è una situazione non chiara dal punto di vista proprietario perché la Dismi 92 è per il 60% in mano al gruppo Allegri e l’altro rimanente al gruppo Orlando. Il lancio del prodotto non è decollato e la situazione è piuttosto preoccupante in quella parte di territorio”.