LE LINEE 2 E 3 DELLA TRAMVIA A FIRENZE
L’assessore Fedeli ha risposto ad un’interrogazione di Villa (PDL)
Le linee 2 e 3 della tramvia di Firenze e il referendum consultivo sono state al centro di un’interrogazione del consigliere Tommaso Villa (PDL) ed alla quale ha risposto l’assessore alla mobilità e trasporti Giuliano Fedeli. “Abbiamo condiviso il fatto di non far passare dal Duomo la tramvia e, come già annunciato, riuniremo entro un mese gli 11 Comuni consociati al fine di prendere le decisioni più idonee e più opportune per le modifiche da fare sul traffico. E’ vero che fu fatto un referendum ma l’affluenza fu sotto il 50%, di conseguenza la procedura sulle linee 2 e 3 va avanti perché può essere riorganizzato il sistema del trasporto pubblico locale in funzione delle esigenze del nostro territorio. Il condividere che la tramvia 2 e 3 vada avanti nei suoi progetti non vuol dire che la Provincia con il suo osservatorio non prenda tempi, come ha preso per la variazione del Duomo, al fine di verificare se ci possono essere adeguamenti e aggiustamenti. Non vedo motivo di andare a rincontrare i comitati come mi si chiede nell’interrogazione – puntualizza Fedeli – anche perché devo capire bene i comitati su quale linea vogliono andare cioè se vogliono la non attuazione della linea 2 e della linea 3 o vogliono rivedere alcune cose”. Per Villa: “Se c’è questa grande convinzione, perché, ho detto anche in Commissione Quarta, non andiamo ad ascoltare i cittadini o i comitati di zona e sentiamo se realmente apprezzano la tramvia? Perché è inutile dire che bisogna ascoltare tutte le persone perché è chiaro che a molti, non essendo toccati direttamente dal problema, sulla questione tramvia linea 2 e linea 3 può anche non interessare niente e quindi per loro è indifferente il passaggio di questa infrastruttura. Il problema è che a mio avviso bisognerebbe sentire invece gli abitanti che subiranno la tramvia e che troppe volte vengono trascurati proprio sulla base del fatto che i grandi numeri della politica schiacciano la democrazia partecipata”.