APPROVATO IL PROGRAMMA DI MANDATO 2009-2014
Il dibattito in Consiglio provinciale
Il Consiglio provinciale ha approvato, dopo un ampio dibattito, con 21 sì (PD, IDV, Sinistra per la Provincia) e 9 no (PRC/PDCI/SC, UDC, Lega Nord e PDL) il documento programmatico relativo alle azioni ed ai progetti da realizzare nel corso del mandato 2009-2014. Per Giunti (PD): “Occorre ridare alle Province, e nello specifico alla nostra Provincia attraverso la sfida che ci siamo posti, cioè quella di una ridisegnare la Provincia, l’importante ruolo di raccordo e di proposta che le Province hanno nell’ordinamento con la Regione ed i Comuni. Bene l’iniziativa politica assunta lo scorso 12 ottobre di mettere insieme i Sindaci della cintura fiorentina, insieme alla Regione, per giocare quello che è il ruolo specifico e proprio di una Provincia: capire quali sono, su determinati temi sensibili, i temi da affrontare come le infrastrutture, l’aeroporto, i rifiuti”. Lensi (PDL) ha subito detto che: “Questa Provincia ha un deficit storico infrastrutturale, che è elemento di crisi. Questo territorio ha bisogno di passare ai fatti dopo tanti anni, specialmente con la precedente amministrazione, di tante parole. Bisogna puntare a una nuova dimensione che è l’area vasta metropolitana. Si continua a parlare di Città metropolitana Firenze–Prato–Pistoia invece è un concetto più definito che è quello del progetto Calderoli. La fusione delle tre province è sempre stata al primo punto della riflessione istituzionale sia del gruppo che delle rappresentanze partitiche ed è una questione che deve essere portata avanti perché anche noi ci crediamo fermamente”. Pestelli (PD) si è soffermato sulla programmazione e l’utilizzo delle energie alternative: “Che può aprire, indubbiamente, nuove prospettive di sviluppo, attiva nuove professioni, attiva nuovi settori di mercato, produzioni tecnologiche che fino a 10 anni fa erano impensabile e che oggi ricoprono un ruolo importante nel bilancio complessivo di un’economia sia questa nazionale che internazionale”. Comucci (PDL) ha puntato sull’agricoltura: “La Provincia deve affermarsi come capitale mondiale dell’alta qualità, vendendo non solo un prodotto ma esportando nel mondo uno stile e qualità di vita. L’agricoltura e soprattutto lo stile di vita che noi abbiamo nel Chianti sia qualche cosa da preservare e da incoraggiare. Vorremmo sapere la posizione dell’Amministrazione su quella che è la grave crisi che sta attraversando la nostra agricoltura. In particolare modo consideriamo l’agricoltura come un elemento fondamentale della Provincia di Firenze: il vino, l’olio e tutti i prodotti di alta qualità che siamo in grado di produrre e che stanno attraversando un periodo di forte, fortissima crisi”. Lazzerini (Sinistra per la Provincia) ha parlato di: “Sant’Orsola che non viene pensata come destinazione per una scuola ma che, effettivamente, può avere anche un riscontro sociale visto che davanti c’è la casa di Collodi. Sul piano provinciale dei rifiuti credo che sia giusto tenere in piedi quell’ossatura, che poi c’è costata molta fatica e sudore nel passato mandato, con grandi discussioni e allo stesso tempo dobbiamo avere un occhio sempre più importante non soltanto per le nuove tecnologie, ma anche un’attenzione particolare per quanto concerne il “porta a porta”. Sensi (PDL) ha ricordato come: “L’Ottava Commissione ha cominciato un monitoraggio delle partecipate. Abbiamo verificato l’azienda Mondeggi Lappeggi dove c’è una situazione molto difficile. Dovremo valutare la situazione della Bilancino spa che ha dei problemi anch’essa. Affronteremo la questione del Global Service e di Florence Multimedia che non ha mai fatto passare l’immagine della Provincia nel suo complesso. L’85% era concentrato su una figura sola. Quindi il mio giudizio politico sulla Florence Multimedia è assolutamente negativo. Il Genio Fiorentino va pesantemente ristrutturato e quindi non può che essere condivisa la scelta di non farlo più come era stato fatto negli anni scorsi”. Brunetti (PD) si è concentrato sui temi della scuola: La Provincia deve essere lo snodo a diversi ambiti che sono strettamente connessi tra di loro: l’istruzione, la formazione, il lavoro e la ricerca. Un ruolo che deve portare a un miglioramento della qualità della proposta scolastica e mantenere la scuola al passo con i tempi, visto la rapida evoluzione anche della società tecnologica”. Massai (PDL) si è soffermato sulla mobilità: “Siamo stanchi del solito refrain sulla 429, sullo svincolo Empoli ovest, sulla 67, sulla Variante di Grassina che è ormai l’araba fenice della Provincia di Firenze perché ogni tanto torna fuori. Valuteremo poi il Presidente sul trasporto pubblico locale”. Fiorentini (PD) ha puntato l’attenzione su: “La solidarietà per tutte quelle categorie per le quali non è previsto nessun tipo di ammortizzatore sociale, quindi sia con fonti che possono arrivare dal bilancio ordinario che fondi del fondo sociale europeo, poi parliamo di competitività, quindi con investimenti attraverso voucher per l’innovazione e per la ricerca sul prodotto. Aiutare il settore della pelletteria, della meccanica, della moda in generale, del turismo sostenendo i piani di innovazione tecnologica delle imprese per far ripartire le imprese quando il mercato ripartirà”. Per Calò (PRC/PDCI/SC) occorre: “Improntare la politica sulla solidarietà per rompere la recessione sociale e chi vuole frantumare le paure della gente e l’insicurezza. Dobbiamo rispondere con atti veri di sostegno al reddito, di solidarietà, per un periodo che non sarà breve e che decompone tutto l’assetto produttivo con migliaia di lavoratori e di lavoratrici ai quali viene cancellata una prospettiva di vita. Abbiamo la necessità di ridistribuire il reddito, di salvaguardare il reddito e di ragionare sul modello di sviluppo”. Sul lavoro anche Bartaloni (PD): “Dobbiamo chiederci come intendiamo noi il rapporto con le parti sociali, come intendiamo noi governare la materia. Prima di elencare i progetti fatti, i progetti detti, i progetti che faremo, vogliamo prima definire un metodo, una struttura. Se indoviniamo il metodo, poi riusciamo anche a governarla la crisi, anche in momenti che speriamo verranno di sviluppo e di ripresa”. Per Cordone (Lega Nord): “E’ importante la costituzione della Commissione per l’area metropolitana. La Provincia deve essere interlocutore della Regione per arrivare ad una modifica della legge regionale sui piani territoriali di coordinamento provinciale. Quello della Provincia di Firenze, seppur ben fatto, rimane lì e se un Sindaco vuole fare in un altro modo lo fa. Allora ci vorrebbero, nel senso buono del termine, un po’ più di vincoli. La Provincia deve aprire un confronto con la Regione per l’abolizione dei consorzi di bonifica che non hanno più ragione di essere. Quello che fanno i consorzi di bonifica lo possono fare benissimo le Province”. Carovani (PD) ha sottolineato: “Gli elementi di coesione sociale come punti fondamentali delle relazione tra gli individui e tra le comunità. Il lavoro che abbiamo impostato nella Settima Commissione riguarda i temi della solidarietà, la costruzione di un sistema accoglienza e integrazione per rafforzare gli elementi di coesione”. Sulla Città Metropolitana è tornato Cresci (IDV): “Occorre arrivare alla Città metropolitana e superare l’esistenza delle tre Province all’interno delle quali, a loro volta, dovranno essere incentivati meccanismi di aggregazione tra Comuni. La Provincia che vogliamo è aperta, competitiva, partecipativa e che punta a valori come il diritto al lavoro, il diritto alla salute, all’istruzione, alla formazione, il diritto alla sicurezza”. Anche Lazzeri (PD) ha chiesto: “Una Provincia delle pari opportunità. Occorre un’azione per offrire risposte ai bisogni dei più deboli, degli anziani, delle donne, degli immigrati. Tutti siamo chiamati, nel rispetto dei ruoli, a svolgere in modo attivo per raggiungere questi obiettivi. La Provincia deve continuare a svolgere un’azione su tematiche come la violenza alle donne rafforzando i percorsi di formazione rivolti alle giovani generazioni. Acceleriamo, inoltre, la formazione del tavolo istituzionale per le azioni di contrasto con le forze dell’ordine, la A.S.L., le associazione, esercitando a pieno il ruolo che la legge regionale ci assegna su questi temi”.