LEONARDO BRUNETTI (PD) SUL VIAGGIO IN PALESTINA PER LA “TAVOLA DELLA PACE”
“La Provincia è chiamata a favorire il processo di pace”
Il Consigliere del Partito democratico Leonardo Brunetti ha relazionato sulla propria esperienza, nel corso della settimana denominata “Il tempo della responsabilità”, in Palestina dal 10 al 17 ottobre. Un’iniziativa organizzata dalla “Tavola della Pace” e dal Coordinamento Enti locali per la pace in sostituzione della tradizionale marcia Perugia Assisi. 400 partecipanti provenienti da tutte le parti d’Italia hanno potuto conoscere direttamente le condizioni di vita ed in generale la situazione sociale e politica di quell’area cruciale del medio oriente e dei popoli che la abitano. Molti gli appartenenti ad enti locali, componenti di associazioni, Ong, ragazzi di un liceo di Verona e tante persone che andavano per la prima volta a scoprire un mondo sinora conosciuto solo attraverso il filtro dei mezzi di informazione. “Un’esperienza di grande impatto emotivo – sottolinea il consigliere Brunetti – dato che, appena arrivati siamo arrivati alla presenza del “muro” alto 8 metri e costruito in orribili moduli di cemento che taglia per centinaia di km la Palestina dal resto del mondo. Il muro che tutti i giorni migliaia di palestinesi provano a varcare, attraverso i check point, per recarsi al lavoro dopo lunghe ed estenuanti file”. Il secondo elemento che, a detta del consigliere, ha sorpreso sopratutto chi era alla prima visita in Palestina riguarda i cosiddetti insediamenti. Non le fattorie o i piccoli agglomerati. Gli insediamenti (settlements) sono, infatti, immense costruzioni in cemento fortificate. Una moderna riedizione di città medioevali abbarbicate sulle alture delle colline in cui vivono decine e decine di migliaia di coloni. Insediamenti che poi vengono collegati da by-pass road che non solo i palestinesi non possono percorrere ma neppure attraversare creando così incredibili divisioni fra case abitate da contadini e campi agricoli non più raggiungibili. Un processo di lento soffocamento e compressione di milioni di persone in spazi sempre più ridotti. “La Palestina naturalmente non è solo questo – prosegue il consigliere Brunetti – visto che dopo il primo impatto con questa realtà di rassegnazione, e spesso di autentica disperazione, si scopre anche una Palestina in cui le persone vivono, con difficoltà, anche una quotidianità fatta di scuole, attività commerciali, mercati, locali per giovani. A questo si aggiunge poi la profonda spiritualità di questa terra ed in particolare della città che ne è il simbolo: Gerusalemme, una città dove per secoli hanno pacificamente convissuto popoli e religioni diverse. Davvero un tragico contraltare alla realtà della Palestina di oggi”. La Provincia, con altri enti, è chiamata a dibattere possibili azioni gli per favorire il processo di pace ed aiutare in questa fase popolazioni in stato di grave difficoltà e povertà. “Credo – conclude il consigliere Brunetti – che si debba distinguere fra interventi di cooperazione internazionale (in cui la Provincia di Firenze è già protagonista) e le possibili iniziative politiche a favore del processo di pace. Perché queste siano efficaci e credibili è necessario ascoltare tutte le voci. E, pur nella consapevolezza dell’estrema difficoltà, fare il possibile per favorire il dialogo fra le parti”.