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PDL SULL’AGRICOLTURA: UN RUOLO ATTIVO DELLA PROVINCIA
Presentata mozione

“L’agricoltura Toscana è in crisi e prodotti d’eccellenza come il vino e l’olio rischiano di essere venduti sottocosto anche per colpa delle amministrazioni locali che si rimpallano la responsabilità senza attuare misure che tornino a dare respiro ad una delle attività più redditizie e storiche del nostro territorio”. Il capogruppo del Popolo della Libertà Samuele Baldini ed il consigliere PDL Leonardo Comucci hanno illustrato, nel corso di una conferenza stampa una mozione, che sarà di scussa in Consiglio provinciale, per richiamare l’amministrazione provinciale alle proprie competenze. “Dal momento – spiegano Comucci e Baldini – che il Presidente Barducci ha speso pochissime parole sull’argomento presentando il Programma di mandato nonostante che sulla materia la Provincia possa dare il proprio contributo. Oltre alla nostra proposta è stata depositata anche una mozione della Giunta che, con l’assessore all’agricoltura Pietro Roselli, chiede un intervento della Regione affinché chieda al Ministero lo stato di crisi. E la Provincia? La promozione delle attività agricole è proprio uno dei compiti primari della Provincia che non sta facendo niente mentre si registra un calo del 28% dei prezzi cerealicoli, un meno 50% per vino e olio IGP con altri tipi di olio che stanno subendo una flessione del 60%. Un meno 10% per le carni ed ancora un meno 30% del settore florovivaistico mentre gli agriturismi presenti sul territorio di Firenze stanno registrando flessioni intorno al 15%. Un altro problema che si rincorre da anni e che non viene affrontato è quello degli ungulati – continuano Baldini e Comucci – e non si riesce a trovare una soluzione chiara per questi animali che stanno contribuendo al declino dell’agricoltura. Occorre far ripartire l’agricoltura senza perdere ancora tempo. Per questo ci confronteremo, nelle prossime settimane, con le associazioni, per presentare loro le nostre idee e per verificare i contributi e le iniziative. Crediamo che su alcune questioni non si debba perdere altro tempo, per esempio: ad attivarsi nello snellimento dell’immane carico burocratico che grava sulle imprese agricole, anche nel settore relativo alle denominazioni di origine, rivisitando anche le funzioni dei consorzi di tutela e di seguire con particolare attenzione la costituzione della Dop Colline di Firenze per ciò che riguarda il settore olivicolo; a creare presupposti per tutte quelle iniziative che possano favorire e promuovere la cosiddetta “filiera corta”; ad attivarsi perché sia possibile avviare un procedimento di distillazione volontaria in modo da togliere dal mercato tutto quel vino di bassa qualità, che le aziende stanno accumulando in conseguenza della crisi; a migliorare e semplificare la governance fra la Provincia, la Regione, gli Enti locali, Artea e gli altri organismi delegati, potenziando così il ruolo del territorio evitandone “un’anarchia confusionaria” che ha caratterizzato e anche spinto gli Enti locali a muoversi con proprie (ed inefficaci) iniziative;
- ad incrementare il programma formativo della provincia per l’inserimento e l’aggiornamento di forze nuove che possano traghettare negli anni a venire quel patrimonio di conoscenze e sapienze, di costumi e tradizioni che contraddistingue ed eccelle nel territorio della nostra provincia, così tanto apprezzato in tutto il mondo.

Leonardo Comucci, Samuele Baldini, Nicola Nascosti, Guido Sensi, Filippo Ciampolini, Erica Franchi, Salvatore Bacillari, Tommaso Villa, Piergiuseppe Massai, Massimo Lensi

23/11/2009 17.14
Provincia di Firenze