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LE COMMISSIONI LAVORO DI COMUNE E PROVINCIA HANNO INCONTRATO I LAVORATORI DELLA SEVES
Un incontro in vista del tavolo interistituzionale del 9 dicembre

Un incontro propedeutico in vista della scadenza del 9 dicembre quando si riunirà il tavolo interistituzionale per trovare una soluzione alla Seves, l’azienda fiorentina leader mondiale per gli isolatori in vetro ed in composito per linee di trasmissione dell’energia elettrica a media ed alta tensione ed i mattoni in vetro per l’architettura e l’arredamento di interni ed esterni. I lavoratori sono in cassa integrazione ordinaria nonostante nell’incontro del giugno scorso, era stata promessa la ripresa dell’attività produttiva e soprattutto la riaccensione del forno. A febbraio la cassa integrazione ordinaria scade ed il rischio del ricorso ad altre forme di ammortizzatori sociali, in una società sana e che ha mercato rischia di creare una situazione non chiara che preoccupa tutti i lavoratori che vedono a rischio il sito produttivo fiorentino a favore dei centri in Repubblica Ceca ed in Brasile. Nel corso dell’incontro, svoltosi, presso il Cinema Castello di Firenze, le Commissioni Lavoro di Comune e Provincia hanno ribadito la necessità di un confronto con l’azienda, che fino ad ora non si è mai presentata agli incontri istituzionali, per capire se c’è la reale volontà per una ripresa degli investimenti alla Seves. La Presidente della Commissione lavoro di Palazzo Vecchio Stefania Collesei ha sottolineato che: “Il vero snodo sarà il 9 dicembre quando ci sarà il tavolo con Regione, Provincia, Comune, sindacati e rappresentanze aziendali. Da lì – ha detto Stefania Collesei – si capirà molto, ovvero se il forno ripartirà o no. Per farlo tornare in funzione occorrono due mesi e la cassa integrazione ordinaria finisce a febbraio. Se si va oltre scatta la cassa integrazione straordinaria che è l’anticamera del licenziamento”. Stefania Collesei ha ribadito anche l’appello fatto nei giorni scorsi all’ordine degli architetti affinché nei progetti si usino materiali Seves e ha sottolineato le numerose iniziative del quartiere 5 per tenere viva l’attenzione sulla grave situazione. Il 2 dicembre, infatti, ci sarà una grande festa di tutto il quartiere e tutte le iniziative pubblicitarie porteranno il logo Seves. Andrea Calò, Presidente della Commissione lavoro in Provincia ha chiesto all’azienda: “Di presentare un chiaro piano industriale. E’ nostra intenzione incalzare le Giunte comunale e provinciale per salvare il sito produttivo, difendere i lavoratori e sostenere salario e reddito. Sappiamo che domani l’Amministratore Delegato ha chiesto di parlare direttamente con i lavoratori. Questa è una strategia che punta a rompere le modalità di rappresentanza sociale, la coesione tra lavoratori e svuotare il fronte di lotta. Pertanto chiediamo che l’azienda ricostruisca un profilo di interlocuzione sociale ed istituzionale autorevole con corrette relazioni sindacali e con le amministrazioni locali. Noi ci rendiamo disponibili a mantenere il massimo d’attenzione sulla vicenda realizzando l’obiettivo di non far sentire i lavoratori soli, dentro la crisi. A Gennaio – ha annunciato Andrea Calò – terremo in Consiglio provinciale una seduta tematica dedicata alle crisi aziendali che stanno interessando tutto il nostro territorio. La Seves è il caso simbolo di questa grave situazione in cui un’impresa tenta la via della speculazione edilizia buttando alle ortiche un sito produttivo, il lavoro, consolidate professionalità e, soprattutto, il rapporto con la città di Firenze. Auspico, infine, che il Sindaco Renzi onori gli impegni presi con i lavoratori e le organizzazioni sindacali riallacciando relazioni e una forte interlocuzione”. Tra i consiglieri provinciali presenti anche Sara Biagiotti (PD) eletta proprio nel collegio dove ha sede la Seves.
I rappresentanti della RSU hanno sostenuto che: “L’azienda si comporta in maniera contraddittoria. Continua a dire di voler scommettere su Firenze ma ancora non ha presentato soluzioni. Non vorremmo che il caso Seves si trasformasse nell’emblema più gretto della crisi. L’azienda che si spoglia delle vesti industriali per mettere i panni finanziari. Appena s’intravedono segnali di crisi si mettono i lavoratori in cassa integrazione e s’inizia a pensare ad altre soluzioni per il sito produttivo”.
“Nel bilancio 2008 depositato alla camera di commercio il 28 luglio 2009 si legge che Firenze ha totalizzato ricavi per quasi 20milioni di euro ed ha un margine operativo lordo di 2milioni di euro che rappresenta circa il 10 per cento dei ricavi”. Lo hanno detto i rappresentanti del PdL delle commissioni lavoro di Comune e Provincia presenti oggi al Cinema Castello in occasione dell’incontro con i lavoratori della Seves. “A fronte di questa situazione positiva – hanno detto gli esponenti del centrodestra – la proprietà sta incredibilmente chiedendo addirittura il proseguimento della cassa integrazione fino a settembre 2010, ottenendo il risultato di recuperare quanto anticipato con cassa integrazione ordinaria e di entrare nella cassa integrazione straordinaria. Tutto questo non ci sembra normale. E’ interessante che nel bilancio 2008 ci sia un accantonamento per il fondo rischi di 14 milioni di euro per lo stabilimento di Firenze. Eccesso di zelo oppure precisa volontà di chiuderlo?”.

25/11/2009 15.25
Provincia di Firenze