AL VIA LA XVI EDIZIONE DI ANTICHI SAPORI DI TOSCANA A LASTRA A SIGNA
Domani in apertura ‘Il sapore della legalità’, incontro pubblico sul convivere legalment’ alle ore 11.00 presso il Palazzo Comunale
La 16° edizione di Antichi Sapori di Toscana (Lastra a Signa 5-8 dicembre) organizzata dal Comune di Lastra a Signa con il patrocinio di Regione Toscana, Provincia di Firenze e APT si apre domani con un incontro su ‘Il sapore della legalità’ (ore 11.00 in Palazzo Comunale).
Interverranno il Sindaco di Lastra a Signa Carlo Nannetti, il Presidente della Provincia di Firenze Andrea Barducci e il vice Presidente della Regione Toscana Federico Gelli ; Elisabetta Caponnetto e Salvatore Calleri della Fondazione Caponnetto; Vanna Van Straten Presidente di “Libera” Toscana; Francesca Chiavacci Presidente di Arci Firenze e Franco Cioni per “il valore delle cose” - Unicoop Firenze. Sarà’ presente anche una volontaria del progetto “Liberaci dalle spine”.
“Antichi Sapori di Toscana - sottolinea il Sindaco Carlo Nannetti - “intende valorizzare, oltre la memoria gastronomica toscana, anche la tradizione del vivere e del convivere, della legalità e della solidarietà, per rivendicare la necessità di tali valori.”
”L’incontro di domani è un’altra testimonianza di quanto il territorio fiorentino sia attento al tema della legalità e vicino a quanti ogni giorno lottano contro il degrado morale, civile ed economico imposto dalla mafia” commenta il Presidente della Provincia Andrea Barducci a proposito dell’incontro organizzato domani a Lastra a Signa. “Ringrazio il sindaco Nannetti di aver voluto aprire una manifestazione come Antichi Sapori con questa iniziativa, perché è fondamentale non abbassare mai la guardia sul problema della penetrazione delle organizzazioni mafiose in provincia di Firenze. Colgo l’occasione per tornare su un tema che mi pare di stringente attualità e ribadire la mia contrarietà alla vendita all’asta dei beni confiscati alla mafia.”
“Alla mafia - ha proseguito Barducci - non mancano né i capitali né i prestanome per riacquisire all’asta i loro beni confiscati dallo Stato. L’emendamento alla legge finanziaria che prevede la vendita delle ricchezze sottratte ai mafiosi rischia quindi di trasformarsi in una sorta di riciclaggio legalizzato”.