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ATTENZIONE E SOLIDARIETÀ ALLA COMUNITÀ DELLE PIAGGE E A DON SANTORO
Approvate due mozioni

Approvata con 2 sì (PRC/PDCI/SC), 10 astensioni (PD) e tredici non partecipanti al voto (PDL, Lega Nord, IDV) la mozione dei consiglieri Andrea Calò e Lorenzo Verdi (PRC/PDCI/SC) che chiede al Consiglio provinciale attenzione e solidarietà alla Comunità delle Piagge, affinché l’importante patrimonio sociale che la comunità ha realizzato in questi suoi anni di vita, che dà forma a veri momenti di integrazione sociale e condotte di vita contraddistinte da una forte idea di solidarietà umana e civile, non vada perso rigettando così il quartiere in una grave situazione di disagio sociale quale era quella presente prima dell’inizio dell’attività della comunità guidata da don Santoro. Approvato anche il maxi emendamento, presentato dal gruppo PD, con 15 sì (PD, PRC/PDCI/SC) e 10 non partecipanti al voto (PDL, Lega Nord, IDV) dove il Consiglio provinciale di Firenze si impegna per le proprie competenze a continuare a perseguire strategie di sviluppo che si rendano necessarie anche per questo territorio nonché a promuovere a tal fine interventi sia di carattere pubblico che privato. Auspica che più rapidamente possibile vengano a comporsi le divergenze tra la comunità delle Piagge e l’Arcidiocesi di Firenze, processo che sarà senz’altro favorito dall’esperienza e autorevolezza universalmente riconosciuta a Don Renzo Rossi e dalla continuazione dell’opera pastorale da parte di Don Alessandro Santoro. Calò ha ricordato come: “La storia della comunità alle Piaggie si intreccia con quella del suo fondatore, don Alessandro Santoro che, nel lontano 1994 si insediò in quel disagiato quartiere, alla periferia ovest di Firenze e ha svolto un duro lavoro fatto di impegno sociale. Nel corso degli anni questa comunità ha prodotto tante attività sociali e culturali. Sono stati fatti corsi di alfabetizzazione, interventi sulla marginalità, sulla devianza, su problemi legati all’immigrazione, su problemi legati anche al diritto al cibo, all’accoglienza, al diritto abitativo”. Lensi (PDL) ha sottolineato che: “Con questo tema si rischia di entrare in un terreno scivoloso come quello delle ingerenze e va valutato con attenzione. Ci troviamo, come Consiglio provinciale di Firenze, a dover esprimere solidarietà a un fatto che riguarda un altro mondo, riguarda un’organizzazione che si chiama Chiesa, e un contrasto tra il Vescovo e un Parroco di questa Chiesa, con tutto quello che ne consegue, io da laico mi ritraggo di fronte a questo. Sono problemi da affrontare all’interno di quella dinamica, con quei rapporti, all’interno di quella discussione”. Anche per Melani (PD): “Questo è un argomento che non afferisce alle competenze di questa assemblea. Comprendiamo che la Comunità delle Piaggie avverta un senso di smarrimento ma non dobbiamo valutarlo mentre dobbiamo valutare, perché ci compete, il contesto sociale, economico, che vi è in questa parte di Firenze. Il quartiere negli ultimi anni si è trasformato anche grazie alle istituzioni e agli operatori privati: non ci sono più i campi rom, gli immobili sono stati recuperati, sono stati realizzati giardini pubblici, c’è una stazione ferroviaria, c’è un supermercato e altri operatori commerciali. La politica si è fatta carico di questa parte del territorio e, in questo contesto, vi è stata anche l’opera di don Santoro”. Per Ciampolini (PDL): “La vicenda di don Santoro è, sicuramente, dolorosa ma nella mozione dei colleghi di Rifondazione Comunisti italiani si chiede di esprimere la solidarietà a una comunità come quella delle Piagge facendo un’invasione di campo in una sfera che non è quella della laicità. Rischiamo di andare a sindacare su questioni che non sono di competenza di questa assemblea”. Per Pestelli (PD): “Sull’argomento c’è il pericolo della strumentalizzazione. La Comunità delle Piagge è una comunità estesa, che può anche appetire da un punto di vista politico. Ecco perché noi abbiamo presentato un documento dove auspichiamo che questi conflitti vengano il più rapidamente possibile composti e si riconosce a don Renzo Rossi la possibilità e la competenza per proseguire l’opera tracciata da don Alessandro Santoro. La politica è in debito nei confronti di queste persone”. Per Cordone (Lega Nord): “Don Santoro sposando quelle due persone si è comportato da politico e non da prete e si è messo in aperta contrapposizione con la dottrina della Chiesa. Non ho capito l’azione che don Santoro ha portato avanti in questi anni. Mi sembra, inoltre, che l’atteggiamento di don Santoro sia stato rivolto spesso a carpire la buona fede dei suoi parrocchiani e, comunque, questo argomento è un argomento prettamente di competenza della Curia”. Per Giunti (PD): “Questo è un tema di pastorale diocesana e non c’entra niente con altre cose. Credo che portare all’interno di un Consiglio Provinciale un atto in questo modo non sia appropriato, perché entriamo in scelte che sono esclusivamente scelte di pastorale diocesana. Possiamo auspicare che quelle fratture e quei momenti di tensione che si sono creati nella comunità si ricompongano, però non possiamo né esprimere solidarietà né tanto meno apprezzamento, perché è un campo, un terreno che non è di competenza di questa istituzione”.

09/12/2009 15.06
Provincia di Firenze