CANDIDA HÖFER A FIRENZE
Venti monumentali scatti che la fotografa tedesca Candida Höfer ha realizzato ad alcuni degli interni più evocativi della città di Firenze, in una spettacolare mostra, realizzata dalla collaborazione tra la Fondazione Palazzo Strozzi e la Provincia di Firenze, che avrà come sede Palazzo Medici Riccardi dall’11 dicembre 2009 al 24 gennaio 2010
L’idea alla base di Candida Höfer a Firenze, è scaturita nel corso di una discussione tenutasi alla fine del 2006 fra James Bradburne, Direttore Generale della Fondazione Palazzo Strozzi, e il gallerista Ben Brown, che rappresenta Candida Höfer a Londra. La Fondazione Palazzo Strozzi era nata da poco, ma è stato chiaro fin dall’inizio che la sua missione sarebbe stata quella di presentare Firenze al mondo, e di contribuire al “nuovo Rinascimento” della città fungendo da catalizzatore per eventi culturali di livello internazionale. Allora come adesso, la Fondazione considera l’arte contemporanea un mezzo importante per raggiungere questo scopo, e l’opera di Candida Höfer sembra cogliere alla perfezione il concetto secondo cui «l’arte contemporanea non è quello che si fa, ma come lo si fa». Gli austeri ritratti di spazi interni della Höfer hanno come soggetto ambienti storici, ma visti con una sensibilità profondamente contemporanea, postmoderna. In particolare, il progetto ha dato voce al bisogno di presentare Firenze come un tutto unico, contemporaneo vitale, piuttosto che come un insieme di risorse diverse che si contendono l’attenzione.
Candida Höfer è specializzata in fotografie di grande formato (le dimensioni medie di queste impressionanti immagini è di 200 per 250 cm), meticolosamente composte, che ritraggono interni vuoti e spazi sociali che colgono la “psicologia dell’architettura sociale”. Sale di biblioteche, musei, teatri, caffè e università, oltre a dimore e palazzi storici, di cui Firenze vanta esempi fra i più straordinari al mondo, sono i soggetti chiave della mostra. Quest’artista esplora interni evocativi e deserti, privi di presenze umane che “sono una distrazione alla visione dello spazio" come afferma la fotografa tedesca. Le sue immagini diventano come un’enciclopedia degli spazi all’interno dei quali l’umanità ha raggiunto la grandezza: biblioteche, cattedrali, musei dove, nonostante non siano visibili esseri umani, le loro tracce sono ben evidenti.
La Höfer produce questi magnifici ritratti di interni senza ritoccare digitalmente o alterare le immagini. La sua tecnica di lavorare esclusivamente con fonte di luci esistenti le permette di cogliere i dettagli più intricati in ogni fotografia .
Il progetto che ha portato a questa mostra ha avuto inizio con un inventario degli innumerevoli spazi pubblici possibili a Firenze, escludendo deliberatamente chiese e case private, in modo da rendere l’operazione più agevole. Da questa lista Candida ha svolto una selezione preliminare, per compiere in seguito una serie di prolungate visite a Firenze nel 2007 e 2008, documentando accuratamente questi spazi, fra i quali è stata operata una scelta finale che ha indicato venti luoghi capaci di esprimere la sua visione su Firenze: alcuni ambienti del Museo di San Marco, gli Uffizi e la loro biblioteca, il Teatro della Pergola, Palazzo Pitti, Palazzo Corsini, la Villa di Poggio a Caiano, le Biblioteche Marucelliana e Riccardiana, l’Accademia con uno scorcio del David di Michelangelo, Palazzo Vecchio e Palazzo Medici Riccardi.
L’esposizione a Palazzo Medici Riccardi si pone in una relazione sia di coincidenza che di contrasto rispetto alla grande mostra a Palazzo Strozzi Inganni ad arte. Meraviglie del trompe-l’œil dall’antichità al contemporaneo e alla concomitante mostra di fotografia contemporanea Realtà Manipolate. Come le immagini ridefiniscono il mondo. Mentre queste mostre esplorano rispettivamente la manipolazione nei confronti dell’osservatore in un caso e il soggetto materiale nell’altro, Candida Höfer a Firenze presenta l’architettura di interni ornati e barocchi in modo estremamente nitido, e la macchina fotografica mantiene la calma di uno sguardo attento, curioso, ma stranamente distaccato.
La mostra è promossa e organizzata dalla Fondazione Palazzo Strozzi, dalla Provincia di Firenze, dalla Soprintendenza per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Firenze e da Ben Brown Fine Arts. È stata realizzata dalla Fondazione Palazzo Strozzi con la Provincia di Firenze e si tratta del primo evento che vede una collaborazione da parte delle due Istituzioni. La Provincia di Firenze insieme a Comune e Camera di Commercio è uno dei soci fondatori pubblici, mentre la componente privata è costituita dall’Associazione Partners Palazzo Strozzi, che riunisce alcune delle più importanti realtà imprenditoriali italiane.
La Fondazione Palazzo Strozzi desidera ringraziare in modo particolare il Presidente della Provincia di Firenze, Andrea Barducci, che ha gentilmente accolto la mostra a Palazzo Medici Riccardi; Ben Brown, titolare della galleria Ben Brown Fine Arts; Cristina Acidini, Soprintendente per il Polo Museale della città di Firenze, per la preziosa collaborazione e per il supporto dello staff di tutti i Musei statali fiorentini. Un ringraziamento particolare va a Monica Bietti, direttrice del Museo di Casa Martelli, per l’aiuto concesso nelle vari fasi del progetto.
Il catalogo della mostra è edito da Artout-Maschietto Editore, Firenze.
Sede: Palazzo Medici Riccardi
Orario di apertuta: aperto: tutti i giorni 9.00-19.00, chiuso mercoledì, ingresso gratuito.
Ufficio stampa: Fondazione Palazzo Strozzi - Lavinia Rinaldi
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IL MATERIALE PER LA STAMPA E’ A DISPOSIZIONE SU:
http://www.palazzostrozzi.org/areastampa
www.provicia.fi.it
Il video, le fotografie e il comunicato stampa dell’evento sono scaricabili al link http://presskit.florence.tv/login.asp