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VILLA E FRANCHI (PDL): “L’ASSESSORE DI FEDE SBAGLIA. NIENTE PANICO! NON C'E' ALCUN RITARDO PER LA RIFORMA DELLE SCUOLE SUPERIORI”
“Per una volta l’assessore non indossi la casacca del partito e della demagogia”

“L’Assessore Di Fede sbaglia non c’è alcun ritardo reale per la riforma dei Licei. Non creiamo panico per fare soltanto l'ennesima pagina di campagna elettorale contro il Governo Berlusconi e contro il Ministro Gelmini. A che titolo ci domandiamo l'Assessore decide per tutto il mondo della scuola senza discuterne con tutto il settore al completo? E soprattutto verifichi quest'impossibilità a far partire riforma perché non esiste ed è soltanto l’ennesima bugia. Non c'è bisogno di alcun slittamento temporale per la riforma dei Licei. Probabilmente fa male a sinistra sapere che una riforma seria e dettagliata come questa possa finalmente dal prossimo anno scolastico partire per il bene degli studenti. Per una volta l’Assessore non indossi la casacca del partito e della demagogia e pensi invece realmente al futuro della scuola con occhio attento e non politicizzato”.
“Cogliamo l’occasione quindi dell’errata presa di posizione dell’Assessore Di Fede per ribadire il valore rivoluzionario di questi provvedimenti governativi per l'istruzione presentandoveli adeguatamente: La riforma dei licei è un passo fondamentale verso la modernizzazione del sistema scolastico italiano. L’impianto attuale dei licei risale al 1923. Il nuovo modello dei licei partirà gradualmente, coinvolgendo dall’anno scolastico 2010-2011 le prime. La riforma entrerà a regime nel 2014. Da 400 indirizzi si passa a 6 licei con 10 opzioni per gli studenti. Due le new entry: il liceo musicale e coreutico e il liceo delle scienze umane. Il nuovo modello partirà gradualmente, coinvolgendo dall'anno scolastico 2010-2011 le prime classi ed entrerà a regime nel 2014.
La riforma spazza via gli attuali 396 indirizzi sperimentali, i 51 progetti assistiti dal ministero e le tantissime sperimentazioni attivate e propone sei licei:
il liceo artistico, articolato in tre indirizzi (arti figurative, architettura-design-ambiente e audiovisivo-multimedia-scenografia);
il liceo classico (sarà introdotto l'insegnamento di una lingua straniera per l'intero quinquennio);
il liceo scientifico (oltre al normale indirizzo le scuole potranno attivare l'opzione scientifico-tecnologica, dove 'salta' il latino);
il liceo linguistico (tre lingue straniere, dalla terza liceo un insegnamento non linguistico sarà impartito in lingua straniera e dalla quarta liceo un secondo insegnamento sarà impartito in lingua straniera);
il liceo musicale e coreutico, articolato appunto nelle due sezioni musicale e coreutica (inizialmente saranno istituite 40 sezioni musicali e 10 coreutiche);
il liceo delle scienze umane che sostituisce il liceo sociopsicopedagogico portando a regime le sperimentazioni avviate negli anni scorsi (le scuole potranno attivare un'opzione sezione economico-sociale, dove non è previsto lo studio del latino).
Finalmente con il riordino dell'istruzione tecnica e professionale, inizia il processo di riforma della scuola secondaria. Dopo 78 anni dall'ultimo riordino datato 1931, la Maggioranza ha approvato 2 Regolamenti che riformano gli istituti tecnici e gli istituti professionali. Le norme introdotte con i nuovi Regolamenti riorganizzano e potenziano questi istituti a partire dall'anno scolastico 2010-2011 come scuole dell'innovazione. Il rilancio della cultura tecnica e professionale è la migliore risposta della scuola alla crisi, perché favorisce la formazione del capitale umano necessario per il rilancio del made in Italy e perché consente una pluralità di scelte formative integrate con la formazione professionale regionale, in contrasto con i rischi di dispersione scolastica. Ecco i punti principali dei due regolamenti:
Attualmente in Italia gli istituti tecnici sono 1.800 suddivisi in 10 settori e 39 indirizzi. Le classi dei tecnici sono 40.307 frequentate da 873.522 alunni. Con il nuovo Regolamento, invece, si è puntato a limitare la frammentazione degli indirizzi, rafforzando il riferimento ad ampie aree scientifiche e tecniche di rilevanza nazionale.
I nuovi istituti tecnici si divideranno in 2 settori: economico e tecnologico ed avranno un orario settimanale corrispondente a 32 ore di lezione. Saranno ore effettive contro le attuali 36 virtuali (della durata media di 50 minuti).
Nel settore economico sono stati inseriti 2 indirizzi:
amministrativo, finanza e marketing;
turismo.
Nel settore tecnologico sono stati definiti 9 indirizzi:
meccanica, meccatronica ed energia;
trasporti e logistica;
elettronica ed elettrotecnica;
informatica e telecomunicazioni;
grafica e comunicazione;
chimica, materiali e biotecnologie;
sistema moda;
agraria e agroindustria;
costruzioni, ambiente e territorio.
Tutti gli attuali corsi di ordinamento e le relative sperimentazioni degli istituti tecnici confluiranno gradualmente nel nuovo ordinamento.
Più ore di laboratorio
I nuovi istituti tecnici sono caratterizzati da un'area di istruzione generale comune a tutti e due i percorsi e in distinte aree di indirizzo che possono essere articolate, sulla base di un elenco nazionale continuamente aggiornato nel confronto con le Regioni e le Parti sociali, in un numero definito di opzioni legate al mondo del lavoro, delle professioni e del territorio. Per questo, gli istituti tecnici avranno a disposizione ampi spazi di flessibilità (30% nel secondo biennio e 35% nel quinto anno) all'interno dell'orario annuale delle lezioni dell'area di indirizzo. Questi spazi di flessibilità si aggiungono alla quota del 20% di autonomia rispetto al monte ore complessivo delle lezioni di cui già godono le scuole. In Italia, attualmente studiano in 1.425 istituti professionali 545.229 alunni, suddivisi in 25.762 classi. Esistono 5 settori di istruzione professionale, con 27 indirizzi.
Con il riordino dell'istruzione professionale sarà riaffermata l'identità di questo tipo di scuola nell'ambito dell'istruzione superiore e i giovani acquisiranno le conoscenze e le competenze necessarie per ricoprire ruoli tecnici operativi nei settori produttivi di riferimento.
Gli studenti e le loro famiglie avranno immediatamente risposte chiare sulle possibilità di inserimento nel mondo del lavoro e sul passaggio all'istruzione universitaria.
Verrà superata la sovrapposizione con l'istruzione tecnica, si pongono le basi per un raccordo organico con il sistema d'istruzione e formazione professionale, di competenza delle Regioni. I servizi d'istruzione saranno più efficaci e le risorse utilizzate più efficientemente.
Gli istituti professionali si articolano in 2 macrosettori: istituti professionali per il settore dei servizi e istituti professionali per il settore industria e artigianato. Ai 2 settori corrispondono 6 indirizzi.
Il percorso Settore dei servizi si articola negli indirizzi:
Servizi per l'agricoltura e lo sviluppo rurale;
Servizi per la manutenzione e l'assistenza tecnica;
Servizi socio-sanitari;
Servizi per l'enogastronomia e l'ospitalità alberghiera;
Servizi commerciali.
Il percorso Settore industria e artigianato:
produzioni artigianali e industriali
Tutti gli attuali corsi di ordinamento e le relative sperimentazioni degli istituti professionali confluiranno gradualmente nel nuovo ordinamento
Gli istituti professionali avranno un orario settimanale corrispondente di 32 ore di lezione. Saranno ore effettive contro le attuali 36 virtuali (della durata media di 50 minuti).
Gli istituti professionali avranno maggiore flessibilità rispetto agli istituti tecnici. In particolare gli spazi di flessibilità nell'area di indirizzo riservati agli istituti professionali, aggiuntivi alla quota del 20% di autonomia già prevista, ammontano al 25% in prima e seconda, al 35% in terza e quarta, per arrivare al 40% in quinta”.

Tommaso Villa
Erica Franchi
Gruppo PDL
Provincia di Firenze

14/12/2009 17.51
Provincia di Firenze