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RESTAURATORE, ORA LA QUALIFICA È A RISCHIO LA PROVINCIA CONTRO I PROVVEDIMENTI DEL GOVERNO
Il Presidente Barducci: “Si rischia di perdere la forza lavoro qualificata”. Una mozione del Pd presentata dalla consigliera Sara Biagiotti chiede al Ministero la sospensione delle prescrizioni e l’apertura di un tavolo con gli operatori del settore per modificare le norme

Il Governo vara un quadro normativo che rischia di cancellare in un solo colpo una intera generazione di restauratori, e così la Provincia di Firenze si attiva per chiedere la sospensione dei provvedimenti decisi dal Ministero per i Beni e le Attività culturali. Questo, in sintesi, il significato di una mozione che è stata presentata dalla consigliera provinciale Sara Biagiotti (Pd) e che sarà discussa dall’assemblea Consiliare di Palazzo Medici Riccardi.
Il documento posto all’attenzione dei consiglieri ha già raccolto l’assenso del Presidente della Provincia: “Per effetto delle nuove norme che rendono difficoltoso il riconoscimento della qualifica – ha commentato Andrea Barducci - migliaia di lavoratori verrebbero esclusi dalla possibilità di accesso al titolo. In questo modo si rischia di disperdere la forza lavoro professionalmente qualificata che opera nel difficile settore del restauro. Un’attività essenziale per la tutela del grande patrimonio artistico culturale che è presente nella nostra Provincia”.
“Da parte degli operatori del settore delle associazioni di categoria e delle organizzazioni sindacali – spiega Sara Biagiotti - si lamenta l’incongruità e l’incoerenza delle prescrizioni relative alla qualifica di restauratore da cui sarebbero escluse molte società e molti lavoratori che, pur avendo nel concreto operato nel campo del restauro, non potrebbero accedere nemmeno alle prove di idoneità”.
I provvedimenti emanati dal Governo – viene spiegato nella mozione all’esame del Consiglio Provinciale - distinguono varie tipologie di accesso alla qualifica di restauratore, richiedendo l’attestazione di periodi di attività di restauro tramite certificazioni introdotte solo recentemente dal legislatore e quindi non adatte ad attestare il lavoro compiuto e le professionalità acquisite nel corso del tempo, sia per coloro che abbiano svolto l’attività di restauro da più di dieci anni che per coloro che svolgono l’attività dal 2001 in poi.
“Per questo motivo – afferma Sara Biagiotti – chiediamo al Presidente della Provincia e alla Giunta di operare nei confronti del Governo e in tutte le sede istituzionali, per la sospensione dell’applicazione di tali provvedimenti, affinché sia avviato un tavolo di confronto con gli operatori del settore al fine di creare un quadro normativo capace di integrare insieme le esigenze di qualificazione, professionalità e tutela dell’occupazione”.

18/12/2009 11.26
Provincia di Firenze