LA RIFORMA DELLA SCUOLA SUPERIORE
L’assessore Di Fede ha risposto ad una domanda d’attualità di Villa e Franchi (PDL)
In Consiglio provinciale è stata affrontata la riforma delle scuole superiori e la sua attuazione con una domanda d’attualità dei consiglieri Villa e Franchi ed alla quale ha risposto l’assessore alla Pubblica Istruzione Giovanni Di Fede. “La nostra contrarietà alla riforma è, prima di tutto, una contrarietà di metodo, nel senso che questo Governo mentre sta promovendo una discussione su una proposta di riforma dei licei, dei tecnici e professionali, non tiene assolutamente conto del ruolo che la Regione e gli Enti Locali vengono chiamati a svolgere nell’ambito della programmazione dell’offerta formativa, cioè nel programmare la migliore offerta formativa per il prossimo anno. Sembra quasi che il Governo non abbia definito qual è la proposta nel merito dei tre segmenti della scuola superiore, ma chiede a noi di farcene carico, di assumerla come buona. Ora io ribadisco un concetto molto semplice che sta nella pratica di una buona amministrazione: le delibere dell’Amministrazione si fanno sempre viste le norme, non viste le discussioni. Quindi la delibera dell’Amministrazione, è pleonastico dirlo, non può che essere basata su quello che è vigente, non su quello che sarà. E’ per questo che la Provincia ha assunto la decisione di programmare l’offerta formativa sulla base del vecchio regolamento e dei vecchi ordinamenti. Chiedendo e mettendosi in una posizione di attesa e prudenza, per non prendere delle decisioni su nuovi indirizzi, che potrebbero entrare in contraddizione con il nuovo quadro. Nella prima settimana di dicembre – ha continuato Di Fede – abbiamo fatto una prima riunione incontrando i sindacati dei lavoratori della scuola, soprattutto degli insegnanti, le organizzazioni che rappresentano i dirigenti scolastici, i genitori e l’ufficio scolastico provinciale. A questi rappresentanti abbiamo spiegato questa posizione, e devo dire che la risposta di questi rappresentanti è stata di condivisione. Successivamente abbiamo riunito tutti i dirigenti scolastici di tutte le scuole superiori, a eccezione del Circondario empolese-valdelsa, in quell’occasione, per tre giorni, la maggioranza dei presidi ha fatto presente non solo che condivideva la posizione ma ha fatto presente anche l’inadeguatezza dell’informazione e delle direttive che dal Ministero arrivano alle scuole. Ricordo che in veste di coordinatore degli Assessori provinciali, con l’Assessore regionale Simoncini e i rappresentanti delle Province abbiamo anche scritto una lettera al Ministro Gelmini nella quale chiedevamo lo slittamento della riforma. Infine mi viene chiesto se l’Amministrazione Provinciale ha sentito anche il parere della consulta provinciale degli studenti. La Consulta si è insediata da pochi giorni e non mi sembrava il caso di portare un tema che ha anche un valore fortemente politico nel giorno dell’insediamento”. Villa ha ribattuto che: “Non c’è alcun problema per quanto riguarda l’attuazione della riforma, l’unica semplice novità è che ci potrebbe essere lo slittamento alla metà o fine di marzo per l’iscrizione delle scuole superiori. Riguardo al pronunciamento del Consiglio di Stato, l’Onorevole aprea ha chiarito che il Consiglio di Stato ha svolto una normale istruttoria sui regolamenti. Ha poi mosso dei rilievi, come spesso avviene, al Ministero e quest’ultimo martedì ha risposto a tutti i rilievi, punto per punto. La riforma, quindi, va avanti. Andrà applicata sia alle prime che alle secondi classi. Non ci sarà nessun passo indietro, come anche il Presidente Aprea ha ribadito in Parlamento, credo che piuttosto si voglia creare un clima di allarmismo di cui l’Italia non ha bisogno. Credo che sia importante seguire l’attuazione di questa riforma, anche se questa avrà un prolungamento per quanto riguarda i tempi di iscrizione”.