LA CHIUSURA DELL’UFFICIO POSTALE DI CANCELLI-REGGELLO
L’assessore Di Fede ha risposto ad un’interrogazione di Giunti (PD)
La chiusura dell’ufficio postale a Cancelli-Reggello è stata al centro di un’interrogazione di Piero Giunti alla quale ha risposto l’assessore ai Rapporti col Consiglio Giovanni Di Fede. “Lo scorso 5 dicembre è stato chiuso l’ufficio postale di Cancelli-Reggello. Le poste hanno giustificato la chiusura con il problema relativo al canone di affitto, il problema relativo anche alla difficoltà a reperire nuovi locali, una volta trovati anche all’onere di questo canone e la disponibilità, poi però non concretizzata, da parte dei cittadini di farsi carico del contributo per il canone. La Provincia – ha detto Di Fede – è in attesa dell’ufficio mobile che ancora mi sembra non ci sia e che era stato promesso. La Provincia sta seguendo la vicenda, conosce la questione, e non si rassegna a vedere concludersi questa vicenda in modo negativo. Abbiamo scritto al Sindaco di Reggello manifestando vicinanza e solidarietà e impegno, per quanto possibile, anche da parte del nostro Presidente. Continueremo a sostenere tutte le iniziative che saranno ritenute più opportune”. Giunti ha confermato: “L’amarezza per l’epilogo di questa vicenda. Anche perché questo sta diventando un problema non solo di Reggello, sta diventando un problema che, piano piano, sta assumendo una dimensione più ampia infatti, in questi giorni, anche allo sportello postale di Diacceto, nel comune di Pelago, sembra debba seguire lo stesso destino. Le Poste stanno razionalizzando il loro servizio partendo da quelli che sono gli sportelli meno redditizi e meno efficaci. Sono partiti da quei posti di montagna, da quei posti sperduti che fanno meno traffico di affari ma che sono essenziali a un servizio sul territorio, specialmente per gli anziani e per le persone che non hanno possibilità di muoversi. È vero il Comune di Reggello si è attivato, attraverso la Provincia, coinvolgendo e cercando di fare pressioni su Poste ma, visto che ormai l’ufficio è stato chiuso chiedo di non dare per persa questa battaglia e di continuare a fare pressione verso le Poste affinché capiscano che questi uffici di montagna svolgono un servizio essenziale per la comunità. Le frazioni piano piano non si spengano e diventano frazioni dormitorio”.