LE DISPOSIZIONI CONTRO LA MAFIA IN MATERIA DI GESTIONE DI BENI SEQUESTRATI O CONFISCATI
Approvata mozione
Con 19 sì (PD, UDC, Sinistra per la Provincia, IDV) ed 8 no (PDL e Lega Nord) il Consiglio provinciale ha approvato la mozione del gruppo PD sulle Disposizioni contro la mafia in materia di gestione di beni sequestrati o confiscati. Per Melani (PD): “E’ un argomento discusso in tutte le sedi istituzionali e sta destando e0trema preoccupazione in tutto il Paese. Da anni il nostro territorio si è sempre dimostrato non solo sensibile e attento al problema della criminalità mafiosa ma si è anche adoperato affinché tanti problemi possano essere affrontati con intelligenza e senso pratico. I provvedimenti che in questo Paese sono stati introdotti, per il riutilizzo dei beni immobili, confiscati a mafiosi, ha provocato risultati straordinari in quelle terre martoriate. Quindi riteniamo che il provvedimento, che è stato proposto dal Governo in manovra finanziaria, sia di estrema gravità e che possa generare guasti in questo Paese. Riteniamo debba essere contestato il metodo con cui il Governo ha proposto l’introduzione di un provvedimento simile, ma soprattutto il merito del provvedimento”. Massai (PDL) si è domandato: “Se qualcuno ha paura che la mafia compra i beni confiscati all’asta, mi domando perché qualcuno non ha pensato a questo quando la mafia ha acquistato quei beni in prima istanza. E’ un dato di fatto. Anche perché da una parte l’emendamento prevede che per 10 anni non vi sia cessione e che, comunque, vi sia una prelazione da parte degli Enti Pubblici. Se il pretesto è quello di dire che questa è una norma che favorisce i mafiosi, certamente da una parte ci sentiamo offesi, dall’altra chiediamo perché si continui a ragionare abbassando i toni”. Comucci (PDL) ha spiegato che: “La legge in questione sottolinea che, dato che il nostro Stato non è in grado di assegnare velocemente a delle associazioni, o di rimettere sul mercato, destinandole a delle finalità sociali i beni confiscati alla mafia, qual è la proposta migliore? Lasciarli andare in un degrado sicuro oppure metterli sul mercato sperando che questi soldi poi siano utili a fare ulteriori azioni sociali di contrasto alla mafia? Questa è la finalità di questa legge”. Per Bombardieri (PD): “Non credo sia questa l’interpretazione della norma introdotta nella finanziaria. Perché qui stiamo parlando di gente che sulla lotta alla mafia ci ha rimesso la propria vita e ha rovinato intere famiglie. Non vengono tenuti in debito conto i segnali che la mafia manda e che sono anche rappresentativi. In alcune aree di questo Paese il flusso di denaro che le forze della delinquenza utilizzano, sono talmente voluminosi per cui un’asta non è un’asta libera, così come in alcune realtà non ci sono nemmeno lavori liberi, non ci sono nemmeno gare libere. Questa è la vera preoccupazione”. Per Baldini (PDL): “E’ da rivendicare, con orgoglio, quello che il Governo ha fatto nei confronti e contro la lotta alle mafie. Perché ci sono stati 402 operazioni di Polizia giudiziaria, 3.844 arresti, 296 latitanti tratti in arresto, 11.410 beni sequestrati, più il 71% in più rispetto ai 19 mesi precedenti, per un valore di circa 7 milioni di euro, 2.842 beni confiscati, circa 2 milioni di euro, più il 400% in più rispetto ai 19 mesi precedenti, e le operazioni di Polizia giudiziaria, in sintesi, sono andate a aumentare il 42% rispetto ai 19 mesi precedenti. Su questa norma ricordo che rimane il sacrosanto diritto di prelazione, che è ancora più forte del sequestro, se quel bene va specialmente a un’associazione che è da anni impegnato su un territorio contro la mafia”. Per Cordone (Lega Nord): “Questo Governo sta facendo più di qualcosa nella lotta contro la mafia e non si può pretendere di debellare questi fenomeni criminali in poco tempo. Il Governo ha istituito un’agenzia nazionale per i beni confiscati alla mafia e non capisco gli intendimenti di questa mozione”. Per Tondi (UDC): Stiamo parlando della possibilità di rimettere all’asta i beni sequestrati alla mafia, che non possono essere diversamente utilizzati. Questo Governo sta perseguendo legittimamente, dal suo punto di vista, una sorta di cedimento culturale, questo è il problema di fondo secondo me, cioè che si fa molto, forse troppo, pur di fare cassetta, pur di fare soldi, e la questione economica viene prima di tutto”. Cei (PD) ha ricordato come: “Certi provvedimenti, e soprattutto i provvedimenti presi dal Governo, hanno una ricaduta importante. Di fronte ad importantissime operazioni di Polizia, ci troviamo di fronte a provvedimenti che secondo noi rischiano di ridare fiato a quelle organizzazioni che, in qualche modo, sono state duramente colpite negli ultimi anni. Credo che la vendita non sia un modo per colmare delle lacune perché da una parte facilita le organizzazioni criminali a rientrare in possesso di questi beni ma soprattutto toglie il terreno sotto i piedi a quelle associazioni che laggiù lavorano e che rischiano sodo”. Infine Cresci (IDV): “La vendita di quei beni significherà che lo Stato si arrende di fronte alle difficoltà e che quei beni torneranno nelle disponibilità dei clan a cui erano stati sottratti, grazie al lavoro delle forze dell’ordine e della magistratura. Si tratta di estirpare il pericolo delle infiltrazioni criminali in territori ancora sani e nel tessuto dell’economia legale ed utilizzare i 64 milioni di euro dell’Unione Europea, messi a disposizione, per riconvertire queste proprietà”.