CALÒ E VERDI (PRC/PDCI/SC) SULLA SEVES: RICHIESTA DI CASSA INTEGRAZIONE STRAORDINARIA PER 135 LAVORATORI
Presentata domanda d’attualità
Il 21 dicembre 2009 si è svolto un incontro tra Regione Toscana, Provincia e Comune Firenze Organizzazioni Sindacali Territoriale e RSU Seves, con la proprietà. A questo proposito è bene ricordare che l’azienda aveva già avviato la procedura per la messa in cassa integrazione straordinaria a zero ore di 135 persone,in una richiesta inoltrata a Confindustria il 30 dicembre scorso. La cassa integrazione ordinaria aveva già coinvolto per oltre un anno i 110 dipendenti.
Si tratta dell’ennesima “bastonata” subita dai lavoratori, i margini della trattativa sembrano ridotti allo zero. Seves ha, di fatto, rotto il tavolo con le parti, rimangiandosi tutto ciò che aveva promesso ad aprile scorso con la presentazione del nuovo piano industriale”. Anche gli enti locali sembrano impotenti di fronte ad una situazione del genere. I lavoratori si riuniranno giovedì prossimo nell’ennesima assemblea, che servirà a concordare le nuove azioni da intraprendere. “I vertici aziendali a parole dicono di voler continuare il proprio impegno a Firenze, dall’altro si muovono per smobilitare completamente e delocalizzare la produzione in Repubblica Ceca. A dimostrarlo sarebbero anche altre mosse dell’azienda, pronta a smobilitare anche in altri settori, oltre alla produzione: “Tutto fa temere che presto verranno azzerati i settori marketing e commerciale, già ora ridotti a poche unità”. E non è certo un bel segnale per la sopravvivenza dell’attività.
L’unico spiraglio per loro, a questo punto, potrebbe essere la cessione dell’azienda.
Per questi motivi i consiglieri provinciali Andrea Calò e Lorenzo Verdi (PRC/PDCI/SC) interrogano il Presidente della Provincia e chiedono urgentemente che l’Amministrazione Provinciale riferisca su quanto emerso dall’incontro del 21 dicembre scorso.
Quali strumenti intenda adottare per far proseguire la trattativa e quali misure di sostegno al salario e al reddito intende adottare.
In questo quadro che vengano verificate seriamente l’ipotesi di cessione dell’azienda, a partire dalla notizia di un possibile acquirente della Seves al fine vengano garantiti la salvaguardia dei 135 posti di lavoro, offrendo uno spiraglio al proseguimento delle trattative e un minimo di serenità alle famiglie dei lavoratori a rischio.
Andrea Calò Lorenzo Verdi