ANDREA CALÒ E LORENZO VERDI (PRC/PDCI/SC) SULL’AGITAZIONE DEI LAVORATORI DEL COMUNE DI FIRENZE. VIOLAZIONE DEL CONTRATTO INTEGRATIVO E PREPARAZIONE DI UNO SCIOPERO DELLA CATEGORIA
“E’ singolare il fatto che il Comune di Firenze, mediatore nelle crisi aziendali, non mostri sensibilità, disponibilità e coerenza nei comportamenti in contesti che gli appartengono e per i quali dovrebbe mostrare una capacità di relazione e dare il buon esempio”
Apprendiamo dalla stampa che da Martedì 12 C.M. i Vigili del Comune di Firenze hanno proclamato lo stato di agitazione. Indetto dalla RSU del Comune di Firenze con possibile “sciopero duro” causato dall’interruzione dei pagamenti del contratto integrativo. L’amministrazione comunale fiorentina – si legge in un comunicato diramato dal sindacato – paventa, infatti, il congelamento dei pagamenti di prestazioni lavorative (indennità di disagio notturno/festivo, il premio relativo alla produttività, oltre alle progressioni economiche, e così via) già svolte e sottoscritte in un accordo integrativo decentrato. Ciò dovrebbe interessare tutti i dipendenti comunali, ed i lavoratori della Polizia Municipale che tra i lavoratori saranno quelli che ci rimetteranno di più. La violazione degli accordi e del contratto integrativo vanno ad aggiungersi alle decisioni del Ministro Brunetta, il quale ha già duramente penalizzato la categoria dal punto di vista giuridico ed economico. La violazione dei diritti contrattuali riguardano il salario, e il riconoscimento di attività svolte nel contesto dell’organizzazione del lavoro e soprattutto il piano occupazionale che non prevede nuove assunzioni. E’ stato evidenziato dalle OO.SS, lo stato di grave malessere dei lavoratori pubblici, includendo nell’obbiettivo della vertenza tutti i lavoratori del Comune di Firenze.
Nel corso della vertenza e dell’apertura del conflitto il Prefetto avrà 10 giorni per tentare una mediazione al fine di evitare lo sciopero e la ricaduta che questo potrebbe avere nell’intera area metropolitana.
Considerato che il Comune di Firenze, a suo tempo ha sottoscritto il patto per lo sviluppo e per le buone pratiche e viene chiamato ad intervenire nelle crisi aziendali – caso Seves e PAM – la dove anche si produce uno strappo nelle relazioni negoziali tra le parti, in qualità di mediatore e portatore di interessi diffusi. Ci pare singolare il fatto che non mostri sensibilità, disponibilità e coerenza nei comportamenti in contesti che gli appartengono e per i quali dovrebbe mostrare una capacità di relazione. Condividiamo la preoccupazione espressa dalla RSU e lo stesso monito lanciato al Sindaco sul fatto che “Il confronto a mezzo stampa non è certamente utile alla soluzione dei tanti problemi presenti con l’invito di rimuovere tutti gli atteggiamenti unilaterali.
Ciò premesso gli scriventi consiglieri provinciali chiedono al Presidente della provincia ed all’Assessore competente di riferire sulla vertenza in corso, se oltre al Prefetto le Organizzazioni Sindacali hanno interessato la Provincia di Firenze e se la medesima intenda intervenire presso il Comune di Firenze, in ogni caso quali iniziative intende promuovere per sbloccare la vertenza e garantire l’occupazione ed i diritti dei lavoratori.
Andrea Calò Lorenzo Verdi