LA CRISI DELLA CANTINA SOCIALE “CASTELLI DEL GREVEPESA”
L’assessore Roselli ha risposto ad una domanda d’attualità di Comucci, Barillari, Ciampolini, Massai e Villa (PDL)
L’assessore all’agricoltura Pietro Roselli ha risposto, in Consiglio provinciale, ad una domanda d’attualità di Comucci, Barillari, Ciampolini, Massai e Villa (PDL) sull’eventualmente ruolo che la Provincia può assumere in ordine alla crisi reale della cooperativa sociale “Castelli Grevepesa”: etichetta e produttori a rischio. “Purtroppo la crisi di questa cooperativa è reale. Come tante altre aziende agricole, anche quella “Castelli Grevepesa” si è trovata ad affrontare un calo nella vendita di vino ed un’esposizione debitoria troppo alta, al punto che il fatturato è tornato ad essere inferiore rispetto al monte dei debiti che la cooperativa aveva assunto con le banche. E’ quindi una crisi finanziaria, discretamente pesante – ha commentato l’assessore Roselli – che stanno cercando di risolvere, intanto la cooperativa ha cambiato un po’ i programmi di lavoro ed ha adottato un nuovo piano industriale. Ha provveduto a ristrutturare le spese aziendali, ha utilizzato anche la cassa integrazione che tutt’ora sta utilizzando. Hanno cambiato i management, hanno ripreso a vendere e, attualmente, la cooperativa sta riposizionandosi sui mercati nazionali e internazionali, ha costituito una società partecipata con un’azienda di Radda perché, a differenza di tutte le altre aziende vitivinicole del Chianti classico che esportano il 70% del prodotto, la cooperativa di Grevepesa esporta solo il 20%, il resto è tutto posizionato sul mercato nazionale. Un mercato nazionale, come quello estero, che era entrato in crisi ed è per questo che l’indebitamento rimane pesante. Mi sto adoperando, con l’assessore all’agricoltura della Provincia di Siena, Fidi Toscana e altre banche per studiare modi e possibilità per affinché i debiti non strangolino questa azienda, non solo per le 180 famiglie contadine socie della cooperativa, ma anche per salvaguardare la più grande azienda di trasformazione e commercializzazione del Chianti classico che può rischiare di finire in mano ai mercanti del settore. L’azienda, per fortuna, sta uscendo dalla crisi e s’intravedono piccoli barlumi di ripresa anche del settore vitivinicolo, questa è una delle prime imprese che sta cogliendo i primi frutti positivi”. Comucci ha ricordato che: “La cantina sociale Grevepesa rappresentano un po’ la storicità del Chianti classico e deve essere davvero il punto di partenza per far ripartire il settore vitivinicolo. Ci piacerebbe che la Provincia potesse avere un ruolo più attivo, di aiuto e di slancio verso questo tipo di settore. Bene il ricorso a Fidi Toscana ma vorremmo qualcosa di più forte, qualche iniziativa più coinvolgente. Capiamo la difficoltà e apprezziamo le parole dell’Assessore che sottolinea come l’azienda stia uscendo piano piano, con le dovute cautele, da questo periodo di crisi. Visto l’indebitamento siamo convinti che per fare un eventuale risanamento occorrerà del tempo. Vorremmo che fosse sempre molto alta l’attenzione su questo tipo di argomento e su questa cantina sociale in particolare”.