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CALÒ E VERDI (PRC/PDCI/SC) SULL’ADESIONE ALLO SCIOPERO DEL 1° MARZO PROMOSSO DAI LAVORATORI MIGRANTI
Presentata mozione che prevede anche la condivisione e partecipazione alla manifestazione regionale indetta dalla Cgil Toscana l’11 febbraio per il ventennale della liberazione di Nelson Mandela

Il gruppo consiliare PRC/PDCI/SC ha presentato una mozione in Consiglio provinciale che impegna la Giunta ad aderire e sostenere la manifestazione indetta dalla Cgil l’11 febbraio in occasione del ventennale della liberazione di Nelson Mandela e l’adesione allo sciopero del 1° marzo promosso dai lavoratori migranti.

Questo il testo integrale della mozione:
Preso atto che le politiche del governo Berlusconi ha introdotto il reato di clandestinità e la legalizzazione delle ronde peggiorando ancora di più i contenuti della Legge Bossi-Fini, che con le sue norme xenofobe e razziste ha favorito e ampliato la clandestinità dei cittadini migranti;
sottolineato che in particolare il reato di clandestinità rappresenta una aberrazione giuridica in contrasto con i principi costituzionali in quanto colpisce il solo fatto di esistere sul territorio;
Evidenziato che da un anno e mezzo il governo Berlusconi, smantella i campi nomadi, schedati Rom e Sinti, blocca i migranti in alto mare e li rimanda in Libia affidandoli alle cure di Gheddafi contraddistintosi per la sua insensibilità sui diritti umani;
considerato che i provvedimenti legislativi della maggioranza governativa improntati da una logica “sicuritaria” e persecutoria contrastano con reali politiche di inclusione e inserimento sociale e alimentano un clima di paura e intolleranza;
evidenziato che quanto sopra segnalato è raffigurabile nella tragedia annunciata a Rosarno, uno dei ghetti del profondo Sud d’Italia, una delle zone grigie senza diritti del Paese dove migliaia di migranti sfruttati nei campi, ridotti in schiavitù e infine perseguitati e deportati si sono ribellati ad una condizione di sfruttamento e di ricatto mafioso e che tale episodio è soltanto l'ennesimo segnale del disagio profondo dei cittadini immigrati in Italia;
rilevato che la grande quantità di risorse spese in contrasto e repressione dall’attuale Governo Berlusconi ha dunque avuto come solo esito quello di causare sofferenze, e di rendere le vite dei migranti sottoposte ad ogni ricatto e precarietà tanto più per la presenza rilevantissima, in Italia, di un’ampia area di lavoro nero ed economia sommersa;
ribadito che quanto avvenuto a Rosarno è anche la conseguenza del clima creato dagli iniqui provvedimenti governativi quali il famoso Pacchetto sicurezza per effetto del quale si determina sempre più concretamente un contesto sociale dove i più deboli, gli invisibili sono merce da sfruttare.
Appreso dalla stampa che sono state indette tutta una serie di iniziative sul territorio fino alla realizzazione del primo sciopero degli immigrati in Italia “proclamato” online per il primo marzo;
visto che sindacati, Arci, Acli e associazioni di immigrati hanno convenuto di realizzare quale obiettivo generale quello di lanciare all'opinione pubblica e a chi ci governa un segnale forte e chiaro contrastando la saldatura tra razzismo delle istituzioni e razzismo popolare e soprattutto di cancellare le attuali legislazioni in materia consapevoli che ci troviamo di fronte non ad una “emergenza” ma a processi strutturali di lungo periodo, determinati dalle disuguaglianze a livello planetario e dall’accresciuta mobilità delle persone;
ribadendo che parlare di migrazioni significa in quest’ottica parlare prima di tutto di donne e uomini che stanno cercando di costruire propri percorsi di vita, non determinati dalla condizione che il destino ha dato in sorte a ciascuno e che i diritti di queste persone debbono essere criterio fondante delle politiche migratorie, in linea con quanto ci ricorda anche l’articolo 13 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo;
considerato che siamo tra gli assertori di un’abrogazione della vigente legislazione e di tutte le modifiche introdotte dalla Bossi-Fini, e che questa scelta è motivata da diverse ragioni di fondo tra le quali il concreto accesso ai diritti di cittadinanza sociale (sanità, assistenza, formazione, politiche abitative) e l’estensione dei benefici delle politiche di welfare generali ivi compreso il riordinino complessivo del quadro normativo in armonia con i principi della carta Costituzionale.
Il Consiglio Provinciale di Firenze
Esprime solidarietà a tutti i lavoratori e cittadini migranti;
impegna il Presidente della Giunta Provinciale ad aderire e sostenere:
la manifestazione regionale indetta dalla CGIL Toscana l’11 febbraio per il ventennale della liberazione di Nelson Mandela quale monito contro la xenofobia, il razzismo, l’intolleranza e tutte le Rosarno d’Italia;
lo sciopero degli immigrati del 1 marzo 2010 attivando concretamente il proprio impegno contro il razzismo ed al riaffermarsi di nuove schiavitù nel lavoro.

Andrea Calò Lorenzo Verdi

04/02/2010 14.34
Provincia di Firenze