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IL CONSIGLIO TEMATICO SUL LAVORO
Approvata risoluzione di PD, IDV, SEL. Respinte risoluzioni di PDL e PRC/PDCI/SC

Al termine del Consiglio provinciale tematico sul lavoro è stato approvata (20 sì e 9 no) una risoluzione dei gruppi consiliari del Partito Democratico, Italia dei Valori e Sinistra ecologia e Libertà che invita la Giunta a mantenere monitorata la situazione economico-lavorativa delle aziende colpite dalla crisi; a mantenere attivo il tavolo di lavoro istituito per affrontare le crisi aziendali; a mantenere il livello dei servizi erogati come avvenuto fino a questo momento nonostante i tagli ai trasferimenti e i vincoli derivanti dal patto di Stabilità; a procedere all’aggiornamento del Patto per lo Sviluppo; continuare ad investire nella formazione e favorire, insieme ai Comuni, azioni volte ad interessare con gli interventi di politica attiva i lavoratori lasciati fuori dagli ammortizzatori sociali; a sostenere la competitività e lo sviluppo delle nostre imprese favorendo il trasferimento tecnologico, la ricerca e l’innovazione; a consolidare il sistema di responsabilità pubblica e sociale composto da istituzioni, organizzazioni di categoria, istituti di credito e fondazioni, imprese e parti sociali; a puntare con decisione e creatività sulla green economy e sull’imprenditoria innovativa con investimenti da subito spendibili per intercettare i pochi segnali di ripresa e coltivare il merito e la capacità di innovazione delle giovani generazioni; a farsi promotrice presso il Governo, anche rappresentando i dati del nostro territorio della necessità e urgenza di riformare il sistema degli ammortizzatori sociali, che in questo Paese escludono intere categorie di lavoratori, coniugando formazione e reinserimento; a intraprendere e sostenere ogni iniziativa che induca il Governo ad attivarsi nella lotta all’evasione fiscale, ad ogni forma di illegalità e attività criminale che incidono sempre più pesantemente nel campo dell’economia; a intraprendere e sostenere ogni iniziativa delle associazioni rappresentative degli enti locali per indurre il Governo alla modifica delle regole del patto di stabilità per gli enti locali affinché possano essere investite risorse, attualmente indisponibili, razionalizzando la spesa pubblica afferente ai comparti centrali del sistema della pubblica amministrazione italiana.
Respinto (7 sì, 22 no) il documento del Popolo della Libertà che impegnava il Presidente della Giunta provinciale a sviluppare, nell’ambito delle competenze previste dalle leggi vigenti, concrete politiche sul lavoro rivolte ad nuova regolazione di alcuni contratti a orario ridotto o modulato (part time, lavoro a coppia, lavoro interinale) con lo scopo di incoraggiare la reciproca adattabilità tra le esigenze dei lavoratori e delle imprese in forme contrattuali tendenzialmente stabili; ad incentivare, per quanto di sua competenza, la politica di accesso al credito attraverso un piano strategico di rilancio, che abbia come obiettivo la nascita di nuove imprese, il supporto e lo sviluppo di quelle esistenti (PMI, artigianato, commercio) secondo formule che si indirizzino verso la premiazione delle idee anche in considerazione degli accordi di Basilea 2; a sviluppare, nell’ambito delle competenze previste dalle leggi vigenti, concrete politiche del lavoro sul territorio attraverso un forte impegno culturale, politico e finanziario atto a limitare la vera precarietà del lavoro, con la concentrazione delle risorse finanziarie sui versanti del reinserimento nel mondo del lavoro di chi é stato espulso e sulla formazione delle nuove generazioni, con particolare attenzione al recupero di forme tradizionali di lavoro specifiche della vocazione di produzione manifatturiera della Provincia di Firenze; a innovare i sistemi di servizio all’occupazione ed in particolare il sistema della formazione e delle strutture operative ad esso collegate rendendo il complesso delle attività diretto a consentire una lettura delle potenzialità di sviluppo del territorio; a favorire – anche attraverso una forte azione di sburocratizzazione e semplificazione in accordo con gli Enti Locali, le Comunità Montane e il Circondario Empolese Valdelsa – insediamenti produttivi innovativi coerenti con le succitate potenzialità attraverso un’adeguata rete formativa che consenta di qualificare/riqualificare i giovani in ingresso nel mercato del lavoro e coloro i quali, a causa della debolezza strutturale dell’attuale sistema produttivo locale e regionale, sono stati espulsi dal mercato stesso; accelerare l’iter della realizzazione del Piano delle Opere Pubbliche della Provincia consapevoli che la realizzazione di infrastrutture genera commesse per le imprese e dunque posti di lavoro; a sviluppare, nell’ambito delle competenze previste dalle leggi vigenti, concrete politiche del lavoro che insistano sulla possibilità di conciliare tempo di vita e tempo di lavoro al fine di consentire l’ingresso o la permanenza nel mercato del lavoro di donne e uomini che altrimenti ne sarebbero esclusi; a sviluppare, nell’ambito delle competenze previste dalle leggi vigenti, concrete politiche del lavoro in funzione delle fasce più deboli del mercato del lavoro, cui sono rivolte le disposizioni di attenzione generale per la trasparenza e l’efficienza e le misure specifiche dedicate all’inclusione dei disabili più gravi o alla collaborazione incentivata tra enti locali e operatori privati per il reinserimento degli “ultimi” nelle aree urbane; a promuovere un protocollo d’intesa tra Camera di Commercio, Anci Toscana, Provincia di Firenze, Circondario Empolese Valdelsa e parti sociali per realizzare uno sportello provinciale per l’innovazione tecnologica e per valorizzare la produzione di qualità, la tutela del marchio e della proprietà intellettuale per l’incentivazione del prodotto a valore aggiunto sul nostro territorio, ottimizzando l’informazione sulle opportunità normative e di finanziamento messe in campo dalle strutture locali, nazionali e comunitarie; a svolgere, anche alla luce delle competenze in materia che gli sono assegnate, una funzione straordinaria di raccordo tra i vari soggetti interessati e preposti, in termini di una più incisiva promozione e diffusione di una cultura della prevenzione e del controllo.
Respinta la risoluzione di PRC/PDCI/SC (2 sì e 27 no) che impegnava il Consiglio Provinciale di Firenze ad adottare misure concrete sui seguenti punti: Riscrivere il Patto per lo Sviluppo della Provincia di Firenze, obbligando l’impresa alla propria responsabilità sociale, ponendo i diritti del lavoro sanciti dalla nostra Carta Costituzionale, al centro delle pratiche di relazione tra le imprese, le organizzazioni sindacali e gli enti locali, cessando con ogni forma di “neutralità” fra le parti sociali e di subalternità alle pretese dell’impresa; contrastare, anche attraverso opportune norme del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale riguardanti vincoli precisi sulle destinazioni d’uso delle aree produttive, le delocalizzazioni di impresa e ogni tendenza alla speculazione; condizionare l’erogazione di contributi pubblici alle imprese a seri piani industriali di sviluppo, mantenimento e espansione dell’occupazione, alla sicurezza dei lavoratori, prevedendo il recupero degli stessi in caso di delocalizzazione; ugualmente finalizzare i contributi pubblici al superamento della precarietà, all’occupazione femminile, di persone in condizioni di svantaggio sociale, dei disabili; per quanto riguarda il lavoro nel settore pubblico, ivi comprese le aziende partecipate dalla Provincia, stabilizzare il rapporto di lavoro, trasformando le tipologie atipiche previste dalla Legge 30 in lavoro a tempo indeterminato, eliminando artificiose distinzioni tra lavoratori subordinati e parasubordinati; istituire un coordinamento anticrisi coinvolgendo tutti i comuni, le comunità montane e altre istituzioni per coordinare gli interventi e destinare le risorse di sostegno a salari e redditi in modo concreto, uscendo dall’improvvisazione e dalla frammentarietà; garantire ai lavoratori in cassa integrazione, disoccupati, oltre che a quelli occupati in mansioni di qualifica medio-bassa, la possibilità di continuare o incrementare la loro formazione, sia allo scopo di collocarsi o ricollocarsi in maniera adeguata nel mondo del lavoro o di migliorare la propria condizione; garantire nell’ambito dei capitolati d’appalto per la costruzione di opere o la gestione di servizi che i soggetti chiamati alla loro realizzazione o alla loro gestione (imprese e/o cooperative sociali) operino nel pieno rispetto delle norme definite dalle leggi e dai contratti collettivi nazionali, prevedendo la risoluzione dei contratti d’appalto in caso di inadempienza; agire politicamente sulla Regione Toscana e sul governo nazionale per la generalizzazione degli ammortizzatori sociali a tutti i soggetti che tuttora ne sono privi, superando la divisione tra lavoratori con diverso rapporto di lavoro e dimensione d’impresa, riformando radicalmente l’indennità di disoccupazione e istituendo il salario sociale per disoccupati e giovani in cerca di prima occupazione; garantire ai lavoratori, anche se occupati, che si trovino in condizioni di disagio economico l’accesso a condizioni tariffarie agevolate ai pubblici servizi, primo fra i quali quello di trasporto pubblico locale; rivedere gli stanziamenti del Piano di Sviluppo Rurale, prevedendo maggiori stanziamenti per le piccole e medie aziende in difficoltà, sviluppando la filiera corta, favorendo la commercializzazione diretta dei prodotti e la loro qualità e garantendo la “manutenzione” del territorio: spingere per l’eliminazione dalla norme che regolano l’immigrazione di tutte quelle che favoriscono di fatto il lavoro nero e la clandestinità, dando ai lavoratori immigrati le stesse tutele e gli stessi diritti previsti per tutti gli altri, in primo luogo il vincolo che lega il permesso di soggiorno al posto di lavoro; attivarsi per la diminuzione del prelievo fiscale sui redditi da lavoro dipendenti o da pensione, garantendone al tempo stesso l’esenzione dalle addizionali regionali e comunali.

11/02/2010 15.45
Provincia di Firenze