PARTE IL SAHARAWIBIKE 2010
Al nuovo viaggio di solidarietà del ciclista Marco Banchelli il sostegno del Presidente della Provincia di Firenze
Barducci:“Iniziativa intelligente che vuole riportare in primo piano la causa del popolo Saharawi”
È partito simbolicamente questa mattina, 31 marzo, dal Piazzale Michelangelo di Firenze la “Saharawi bike 2010”, una pedalata in nome della convivenza tra i popoli del deserto algerino. Un viaggio a tappe in bicicletta con quattro squadre a contendersi idealmente il trofeo "Pinocchio del deserto". La missione a due ruote porterà l’eclettico sportivo Marco Banchelli con altri 25 ciclisti nel deserto algerino presso le popolazioni esuli Saharawi. I ciclisti hanno scaldato le bici con un giro di prova a Piazzale Michelangelo, il luogo perfetto per salutare Firenze prima di partire per un volo di solidarietà, nonché per sottolineare la vocazione pacifista della città gigliata.
A Piazzale Michelangelo, Banchelli è stato salutato dal Presidente della Provincia di Firenze, Andrea Barducci, che ha commentato: “Quella di Marco è un’iniziativa intelligente che vuole riportare in primo piano la causa del popolo Saharawi, che ha diritto alla sua autodeterminazione e alla sua indipendenza. Dobbiamo moltiplicare gli sforzi in questa direzione – ha proseguito Barducci – perché cogliamo segnali di indurimento da parte delle autorità marocchine nei confronti della popolazione del Saharawi. Serve maggiore sensibilità da parte di tutti quanti nei confronti di questa vicenda”.
Banchelli ha spiegato il senso della sua iniziativa in questo modo: “Il nostro è un viaggio pensato per portare speranza a questo popolo che non è in guerra, ma che ancora non ha una terra. Partiamo per andare a trovare i più deboli, per portare un simbolo di amicizia e di pace”.
Concretamente, i ventisei ciclisti – studenti delle scuole superiori, giovani e adulti - pedaleranno tra i campi profughi Saharawi, dal 3 al 7 aprile, nei giorni della prossima Pasqua. Gli sportivi diventeranno dei veri e propri testimoni a due ruote della dura ed incredibile condizione del popolo Saharawi e della sua terribile attesa di una patria che si protrae ormai da lungo tempo. Brevi ed intense "tappe" ciclistiche che, tra una duna e l'altra, li porteranno a visitare scuole e villaggi fino al terrificante "Muro della Vergogna": una striscia di sabbia, terra, sassi e mine, che da nord a sud divide territori e genti. Un'opera ancora troppo poco conosciuta e che per lunghezza, circa km. 2.700, è seconda al mondo preceduta solamente dalla Grande Muraglia cinese.
Significativa anche la presenza, questa mattina al Piazzale Michelangelo, del presidente onorario della Federazione ciclistica italiana Alfredo Martini, che ha consegnato al gruppo dei ciclisti di pace una “Ballero bike”, bicicletta realizzata in ricordo di Franco Ballerini. Martini ha sottolineato che il ciclismo “è da sempre un sport fatto da persone pacifiche, uno sport che può farsi promotore di un messaggio di pace e di solidarietà”.
Il gruppo ha ricevuto anche i saluti telefonici da parte del "Turista per caso" Patrizio Roversi. “Il grande pregio di Banchelli – ha detto Roversi – è riuscire a fare con leggerezza cose importantissime, come andare a visitare gli esuli Saharawi nel deserto”.
Palazzo Medici Riccardi aveva già sostenuto il ciclista Marco Banchelli nella sua missione del 2009, denominata “Pinocchio nel deserto”: il celebre burattino di legno, simbolo dell’amicizia, è arrivato in bicicletta proprio nel deserto algerino e ha portato un sorriso tutto toscano nelle tende Saharawi.
Banchelli e il presidente Barducci prima della partenza, nel giardino di Palazzo Medici Riccardi