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EX OSPEDALE DI LUCO, FORSE CAMBIO DI DESTINAZIONE

La ristrutturazione dell'immobile discussa in Consiglio provinciale

Sulla ristrutturazione dell’ex ospedale ed ex monastero di Luco di Mugello la Provincia di Firenze “ha compiuto tutti gli atti che le sono stati affidati”. Emerge però l’eventualità di cambiare la destinazione d’uso dell’immobile, il cui recupero è di fatto rimandato, dal momento che l’Università degli studi di Firenze, a motivo della riorganizzazione dei corsi di laurea e del suo assetto finanziario, ha declinato lo scopo iniziale del progetto di ristrutturazione e riutilizzo: svolgere lì un corso di laurea in Scienza di produzione animale. L’assessore provinciale al Patrimonio Stefano Giorgetti ha fatto il punto della situazione, rispondendo in Consiglio provinciale a una domanda d’attualità presentata dal consigliere della Lega Nord Marco Cordone. Per Cordone “sta diventando imbarazzante il caso dell’immobile di Luco, che sta letteralmente cadendo a pezzi”. A partire da questa considerazione, Cordone specificava nella sua domanda come si tratti di “un bene pubblico per il quale la Regione Toscana poco più di 3 anni fa, nel dicembre 2006, ha sborsato 2.400.000 euro circa per acquistare l’immobile dall’Asl, sulla base di un accordo tra la stessa Regione, la Provincia, la Comunità montana, l’Asl, il Comune di Borgo S.Lorenzo e l’Università”. Il progetto era quello di recuperare l’immobile che ha almeno 800 anni di storia, per farne un centro universitario. Per il restauro “erano necessari oltre 6.500.000 di euro ma intanto, Comune Provincia e Comunità montana, sulla carta, ne avevano messi a disposizione già 4.000.000”. Sono cominciati poi “i ritardi,l’Università ha fatto marcia indietro e sul futuro dell’ex ospedale è caduta nuovamente nebbia fitta”. Secondo il capogruppo leghista siamo di fronte ad “un’incredibile storia di malgoverno sul grande immobile di Luco messo in ginocchio dall’incuria e dal maltempo. Il municipio di Borgo San Lorenzo “sarebbe a rischio bancarotta se fosse chiesto il danno erariale”. Al Presidente della Provincia e all’assessore competente il consigliere Cordone chiedeva di sapere se l’Amministrazione provinciale “ha delle responsabilità per quanto riguarda la situazione del grande immobile di Luco” e “che cosa intenda fare, per quanto di sua competenza, ai fini di una soluzione positiva che permetta il risanamento dell’immenso immobile di Luco del Mugello”. Giorgetti ha ricordato come la Provincia si era assunta l’onere, sulla base dell’accordo con gli altri Enti e l’Università, della progettazione dell’intervento per il restauro e il recupero funzionale del complesso. L’impegno della Regione era relativo invece all’acquisto dall’Asl della struttura che poi doveva rimanere patrimonio pubblico (per 99 anni al Comune e alla Comunità montana). La Provincia di Firenze ha svolto il ruolo affidatole, redigendo nel 2005 lo studio di fattibilità dell’intervento, il progetto preliminare, con un impegno di spesa di 50 mila euro, nel primo semestre 2006, per gli interventi per la messa in sicurezza dell’immobile e propedeutici anche alla prosecuzione della progettazione. Nel settembre 2006, quindi, la redazione del progetto definitivo. Coinvolti nella progettazione gli enti locali e l’Università. Il progetto fu presentato anche alla popolazione. Risale al gennaio 2007 il progetto esecutivo e la relativa trasmissione agli enti interessati, in particolare alla Comunità montana che aveva il compito di fare da “stazione appaltante”. Con un primo lotto funzionale finanziato per 4 milioni di euro, si poteva andare in gara, per ristrutturare oltre la metà dell’ex ospedale e aprire un corso di laurea in scienza di produzione animale. Ma nel marzo 2009 l’Università ha comunicato che non era più possibile fare questo corso di laurea perché per effetto di recenti norme, era vietata l’istituzione di centri universitari decentrati e i corsi di laurea dovevano svolgersi presso il capoluogo sede della Facoltà (nello specifico quella di Agraria). La Provincia, allora, insieme alla Comunità montana, ha incontrato nuovamente l’Università, ed è emersa l’idea di realizzare un laboratorio di ricerca sulla zootecnia a sostegno della Facoltà di Agraria. Di fatto, però, il tavolo tecnico si è interrotto perché anche la nuova proposta non era attuabile.
“Il grosso problema come accade per tanti immobili che stanno nel patrimonio degli enti, è il livello di destinazione che noi gli diamo – ha spiegato Giorgetti – Pertanto se l’Università ha difficoltà noi dobbiamo pensare anche all’eventualità di un cambio di destinazione della struttura”. “E’ un immobile di grande pregio – ha replicato Cordone, prendendo atto della risposta dell’assessore – che altrove farebbero carte false per averlo a disposizione. E’ triste lasciarlo abbandonato all’incuria, soprattutto dopo averci investito soldi pubblici”.

08/04/2010 14.55
Provincia di Firenze