EDITORIA, "NO ALL'ABOLIZIONE DELLE TARIFFE AGEVOLATE"
La Provincia di Firenze verifica la ricaduta "fiorentina" del decreto del governo "che crea seri problemi di sopravvivenza a tantissimi periodici e case editrici"
Con un recente decreto interministeriale (del 30 marzo 2010), senza alcun preavviso, il Governo a partire dal 1 Aprile 2010 ha sospeso le tariffe postali agevolate per l'editoria. Una legge, la 46 del 2004, aveva introdotto una serie di agevolazioni tariffarie postali finalizzate a sostenere la copertura parziale dei costi sostenuti dalle imprese editrici di quotidiani e periodici iscritte al Registro degli operatori di comunicazione (Roc), dalle imprese editrici di libri, dalle associazioni e organizzazioni senza fini di lucro e dalle associazioni le cui pubblicazioni periodiche siano riconosciute da parte di sindacati, di associazioni professionali di categoria e di associazioni d'arma e combattentistiche, per la spedizione dei bollettini dei propri organi direttivi. Il taglio fa aumentare le tariffe dal 500 al 700 per cento, creando difficoltà alle imprese editrici e seri problemi di sopravvivenza a molte testate di giornali, soprattutto quelli non profit e quelli locali. Il consigliare provinciale del Pd Piero Giunti ha chiesto con una domanda d'attualità, discussa nell'ultima seduta del Consiglio provinciale, se la Provincia di Firenze è a conoscenza di situazioni di criticità, sul proprio territorio, riguardo ad aziende che operano nel settore dell’editoria, e quali iniziative intenda attuare per aiutare le associazioni no profit al fine di evitare la loro chiusura o la cessazione delle spedizioni. "Con questa iniziativa - ha osservato l'assessore ai Rapporti con il Consiglio provinciale Giovanni Di Fede - il Governo mette definitivamente in ginocchio l’intero sistema dell'editoria italiana, con conseguenze pesanti per il pluralismo dell’informazione e della cultura, soprattutto del no profit e del volontariato. I rincari sono nell'ordine del 500 – 700%, quindi con spese che diventano insostenibili". La Provincia è al fianco di tutti coloro che in questo momento stanno attuando una vera e propria protesta contro questo provvedimento. Di Fede fa notare come "il ministro dell’Economia e delle Finanze, con una nota del 3 marzo 2010, abbia fatto presente che le risorse disponibili, pari a 50 milioni di euro, per i rimborsi a Poste Italiane, non sono sufficienti a coprire gli oneri previsti. Lo stesso ha fatto il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, con delega all’editoria". C'è quindi c’è anche la consapevolezza da parte del Governo, autore del decreto, "di aver creato una situazione di grandissima difficoltà. Noi, come Provincia di Firenze, siamo al fianco di chi chiede il ripristino di queste agevolazioni".
Il consigliere del Pd Giunti ha chiesto al Presidente della Commissione Lavoro della Provincia, Andrea Calò, di affiancare il lavoro della Giunta e verificare, tra l'altro, la ricaduta che il decreto ha sul territorio fiorentino.