TERMOVALORIZZATORE A TESTI, RIFONDAZIONE: "SI' ALLA MORATORIA"
"Ridiscutere il Piano provinciale. Intanto sosterremo nel consiglio comunale di Greve lo stop di 5 anni proposto dal Sindaco"
"Lotteremo per proporre una soluzione alternativa all'incenerimento, a difesa della salute e dell'ambiente"
Il gruppo provinciale di Rifondazione comunista, insieme alla Federazione provinciale del partito, "apprezza la decisione del Sindaco di Greve di proporre al proprio consiglio comunale l’approvazione di uno stop per 5 anni del termovalorizzatore a Testi".
Questa moratoria "entra così in sintonia con quanto proposto a suo tempo dal Prc in occasione dell’approvazione del Piano provinciale dei rifiuti strutturato solo su soluzioni impiantistiche (inceneritori/discariche) che rappresentano un grave danno per la salute e l’ambiente e un costoso spreco di risorse". Le nuove esperienze di raccolta e gestione dei rifiuti - spiegano il capogruppo di Rifondazione in Provincia Andrea Calò e il segretario della Federazione Andrea Malpezzi - le indicazioni che scaturiscono "da un ampio movimento popolare, che si batte da anni contro gli inceneritori e i nuovi obiettivi di riduzione e differenziazione dei rifiuti indicati dalla Regione Toscana, impongono una svolta realmente al passo con i tempi e in sintonia con le odierne conoscenze scientifiche e tecnologiche fondate sull’applicazione di buone pratiche che consistono nel raggiungimento di livelli di differenziata ottenibili con i sistemi di porta a porta, la riduzione degli imballaggi, e il trattamento dei residui con impianti a freddo che non prevedano la produzione di combustibile da rifiuti (cdr) come funzionano in altri Paesi".
Le Amministrazioni Pubbliche (Comuni, Provincie, Regione) hanno il dovere "di contribuire alla riduzione dell’inquinamento atmosferico, dello spreco di risorse, delle emissioni pericolose per l’ambiente". La gestione dei rifiuti rappresenta un banco di prova "molto importante e non più rinviabile, proprio perché riguarda gli stili di vita, il modo di produrre, distribuire e consumare le merci". "Inaccettabile - conlcudono Calò e Malpezzi - è l’irrigidimento della Giunta Provinciale che dichiara di riconfermare il pesante carico impiantistico previsto nella definizione del nuovo piano interprovinciale ignorando un pronunciamento contrario di uno dei comuni sui quali è stato previsto un inceneritore".