AGGRESSIONE STUDENTI, “CONDANNA, SENZA ASSOLVERE STRUMENTALIZZAZIONI”
Approvata in Consiglio provinciale una mozione del Pd
Villa (Pdl): "Garantire uno svolgimento sereno dei lavori con maggiori controlli"
Condanna le aggressioni del 13 aprile contro gli studenti della Consulta provinciale in riunione presso l’istituto Elsa Morante, esprime solidarietà ai membri della Consulta e delle istituzioni scolastiche, ma al tempo stesso il Consiglio provinciale di Firenze respinge “ogni strumentalizzazione della vicenda da parte di qualunque rappresentanza politica”. Con una mozione presentata dai consiglieri Stefano Fusi e Silvia Melani del Pd e approvata con i voti della maggioranza, l’assemblea di Palazzo Medici Riccardi impegna la Giunta a seguire con attenzione “gli avvenimenti accaduti affinché vengano adottanti nelle sedi competenti gli opportuni provvedimenti”. La Giunta dovrà adoprarsi “affinché i lavori della Consulta provinciale degli studenti possano riprendere e continuare a svolgersi in piena tranquillità nonché riferire al Consiglio ogni evoluzione della questione”. Respinto invece un maxi emendamento del Pdl che conteneva in premessa considerazioni analoghe a quelle del Pd, mentre nel dispositivo impegnava “la Giunta provinciale a garantire in futuro il regolare svolgimento delle sedute della Consulta provinciale prevedendo anche la possibilità che i lavori della stessa possano svolgersi presso i locali di Palazzo Medici Riccardi, in modo da potere evitare ingressi “esterni” e senza invito ufficiale”. I proponenti la mozione approvata hanno respinto il maxiemendamento motivando il diniego con l’esplicita richiesta, da parte gli studenti della Consulta, di svolgere i loro lavori in una scuola e non presso Palazzo Medici Riccardi.
“Ribadisco la ferma condanna per l’episodio accaduto - ha spiegato l’assessore alla Pubblica istruzione Giovanni Di Fede - La consulta degli studenti è un organo istituzionale, nato circa dieci anni fa all’interno di una politica di partecipazione e responsabilizzazione degli studenti, destinatari di una opera educativa e formativa. Certamente è grave l’ingresso di persone non autorizzate dentro la scuola, senza il permesso da parte del dirigente scolastico che va sollevato da ogni responsabilità perché nell’occasione dell’assemblea della Consulta diventa impossibile esercitare il controllo come avviene negli altri giorni. Il problema è la responsabilizzazione dei ragazzi, aumentare gli spazi di autogestione per una crescita di un sentimento democratico e responsabile degli studenti. Il rapporto tra noi e loro deve essere costante, non di controllo né tanto meno sottoposto a forme particolari di tutela. Circa i fatti in sé, ci possono essere delle responsabilità personali, che eventualmente vanno perseguite, ma non è un compito nostro. Quanto accaduto non va strumentalizzato”.
“Abbiamo avvertito subito l’esigenza di stigmatizzare quanto avvenuto – commenta la consigliera del Pd Silvia Melani, che ha illustrato la mozione – così come nello stesso tempo avvertiamo il bisogno di rendere noto che qualunque tipo di strumentalizzazione, soprattutto politica, sia da censurare”.
“Chi interrompe il regolare svolgimento dei lavori di un organismo democratico nei locali preposti – dice il consigliere del Pdl Tommaso Villa - si scontra con i presupposti non solo del Popolo della Libertà ma di qualunque forza politica democratica. Quanto accaduto all’Elsa Morante, le modalità di ingresso raggirate, potrebbe ripetersi altre volte, potrebbe accadere che anche in altre circostanze in cui la consulta si riunisce, per blitz di qualunque colore politico. Per evitare questo occorre una soluzione: d’ora in poi tutte le sedute della consulta provinciale possono essere svolte all’interno di locali di Palazzo Medici Riccardi, come garanzia non solo istituzionale ma anche per i lavori”. Rifiutando un’intesa unitaria su un unico documento (tenendo conto del dispositivo proposto dal Pdl), per la quale i gruppi del Pd e del Pdl hanno poi conferito senza raggiungere esito positivo , secondo Villa si rifiuta di “garantire realmente uno svolgimento sereno dei lavori della Consulta. Crediamo che anche una semplice circolare da parte del dirigente scolastico di riferimento per un controllo maggiore all’ingresso sarebbe utile e possibile. Ma questo forse creerebbe dei problemi a Sinistra: tanti blitz, tante occupazioni, tante noie, forse sarebbero negati e allora il giochino finirebbe”.
Per il consigliere del Pdl Nicola Nascosti deve potere “continuare in maniera serena un impegno nella Consulta di tutti i giovani, che in parte fanno riferimento al Popolo delle Libertà, senza avere il panico di dover essere interrotti, di avere il cellulare per chiamare il posto di Polizia più vicino perché disturbati. Credo che questo episodio debba trovare una sorta di condanna senza grandi distinzione politiche”.
Marco Cordone, capogruppo della Lega Nord, esprime solidarietà agli studenti della consulta provinciale registrando una “quasi totale comunanza di intenti nella stigmatizzazione di questi episodi”.
Non convinto della ricostruzione dei fatti il capogruppo di Rifondazione comunista Andrea Calò, che parla di “drammatizzazione” e al tempo stesso denuncia il tentativo di strumentalizzare l’episodio per “tirare fuori il solito argomento, evocare una Sinistra radicale, mettere sotto processo l’antifascismo” senza entrare, invece, nel merito dei lavori della Consulta che avrebbe attivato “una serie di iniziative un po’ discutibili, tali da allarmare il tessuto democratico, soprattutto a Firenze medaglia d’oro della resistenza, perché non sia sdoganato in modo provocatorio ciò che è stato il ventennio fascista e ciò che un nuovo fascismo, riscontrabile nei siti animati anche da forze rappresentate nella Consulta, esprime nel razzismo, nella xenofobia, nell’omofobia, nella persecuzione del diverso”. Calò ha proposto di fissare un incontro del Consiglio con la Consulta.
Il consigliere del Sinistra ecologia e libertà Riccardo Lazzerini non ha partecipato al voto: “Non sono emersi tutti gli elementi necessari a fare capire in modo completo ciò che è successo durante la presunta contestazione – ha spiegato – Sono favorevole invece a rilanciare un dibattito approfondito con la Consulta degli studenti nella Commissione Pubblica istruzione della Provincia per capire quali siano stati i fatti ma anche gli argomenti che la Consulta affronta, nell’interesse di un chiarimento congiunto e condiviso”.
Il consigliere dell’Italia dei Valori Andrea Cantini ha annunciato il voto favorevole tanto per la mozione del Pd quanto per il maximendamento del Pdl, poi messo ai voti come documento autonomo, per sottolineare l’unità di intenti contro la violenza evidenziata in entrambi i testi.
Sul documento del Pdl, respinto dalla maggioranza del Consiglio, si è registrata l’astensione di Sabatino Clementini dell’Idv e il voto favorevole, annunciato, di Andrea Cantini. Non hanno partecipato al voto Lazzerini (Sinistra ecologia e libertà) e Alessandro Cresci (Idv).