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L’ISOLA DEI TESORI: 20 MOSTRE NEI COMUNI DELLA PROVINCIA DI FIRENZE
RUFINA

ModaCostumeBellezza nell’antichità

RUFINA
Si illustra, attraverso un “servizio” di vasellame da mensa di bucchero, un aspetto del costume del simposio nel mondo antico. È esposta infatti una selezione di vasi potori, calici su alto piede, kantharoi, uno skyphos, kyathoi etc. e di vasi per trasportare, attingere o versare l’acqua ed il vino, oinochoai, olpai, un’anfora di tipo nicostenico, oltre a un colum (colino) e ad un vaso a filtro con coperchio. I materiali, decorati ad incisione, ad impressione, a cilindretto ed a stampo, sono in buona parte di produzione etrusco-meridionale o chiusina e si datano tra fine VII e VI sec. a.C.

PALAZZUOLO SUL SENIO
È esposta un selezione di vasi etruschi a figure rosse, per lo più databili al IV sec. a.C., con rappresentazioni inerenti al mondo femminile. Sui crateri e sulle oinochoai le figure femminili sono infatti variamente rappresentate: nell’atto di avvolgersi (o di svelarsi) in un mantello, impegnate in scene di toelette, con specchi o bende in mano, presso una fontana (con i gocciolatoi a testa leonina rappresentati in alto), o ancora affiancata da eroti o da figure maschili a cui offrono degli oggetti (contenitori quali ciste o kalathoi).

GREVE IN CHIANTI
Viene presentata una selezione di materiali che intendono illustrare gli aspetti salienti del costume del simposio nel mondo antico. L’urnetta fittile mostra, sul coperchio, la figura del defunto recumbente rappresentato a banchetto: ad essa è associato vasellame a vernice nera, comprendente vasi potori (kylikes, krateriskoi, patere, coppe), vasi per attingere o versare, oinochoai, olpai, un askos, o per mescolare acqua e vino, il cratere. La ceramica a vernice nera esposta, in cui si riconoscono produzioni tipiche volterrane (es. la coppa con volto femminile a rilievo sul fondo interno, il colum) si data tra IV e metà II sec. a.C.

BORGO S. LORENZO
I materiali prescelti, databili tra IV e III sec. a.C., sono accomunati dalla presenza di rappresentazioni, plastiche o dipinte, di volti femminili. Accanto ad oinochoai con orlo a cartoccio con collo e corpo del vaso occupati da volti femminili di profilo con capelli raccolti nel sakkos (una sorta di cuffia), i materiali provenienti dalla tomba di contrada Morgi a Narce, di produzione volsiniese, mostrano, tra l’altro, piattelli del gruppo Genucilia (dal nome dell’iscrizione presente su di un esemplare) con profili femminili nell’interno e sostegni configurati a testa femminile con capelli con scriminatura centrale raccolti dietro la nuca nel sakkos.

S. CASCIANO VAL DI PESA
Si espone una selezione di materiali dal territorio. Tra questi, si segnala il corredo della “tomba dell’arciere” scoperta nel 1978 presso S. Angelo a Bibbone: anche se probabilmente violata già in antico, la tomba ha restituito oreficerie, tra cui una fibula a sanguisuga d’oro con fascetta decorata a filigrana sull’arco, un frammento di braccialetto d’oro e uno di affibbiaglio a pettine d’argento. Dalla tomba proviene anche la parte inferiore della grande stele con la rappresentazione di un arciere, che doveva essere utilizzata come chiusura della tomba. Il corredo e la stele si datano al terzo quarto del VII sec. a.C.

CALENZANO
Viene presentata una selezione di ceramica apula e campana a figure rosse (variamente databile nel corso del IV sec. a.C.), contraddistinta da scene, spesso di genere, connesse al mondo femminile e alla toelette. Le figure femminili, infatti, sono spesso riccamente abbigliate (ora con il peplo, ora con chitone e himation, ora solo con l’himation che lascia scoperto parte del corpo), hanno i capelli raccolti, indossano collane e bracciali e tengono in mano specchi, bende, o corone, o flabelli (ventagli); il campo figurato è occupato da kibotia, situle, o ciste. Le donne sono rappresentate in compagnia di altre donne o di eroti, giovani nudi o satiri.

REGGELLO
Sono esposti, assieme ad una selezione di ceramica a vernice nera, i materiali fittili provenienti dalla stipe votiva del Cavone, a Sovana. I materiali votivi, databili tra II e I sec. a.C., comprendono schematiche figurine femminili e maschili oltre ad una serie di ex-voto riproducenti organi interni e parti del corpo, piedi o braccia. Tra le figure femminili si distinguono statuette schematiche stanti e assise in trono (in una si riconoscono il chitone e l’himation - il mantello -indossati dalla figura e un’armilla - un bracciale - al braccio), oltre ad una testa velata, dal volto giovanile.

INCISA VALDARNO
Motivo conduttore che unisce i materiali selezionati è quello dell’abbigliamento femminile. Sono così esposte statuette fittili di ambito greco, magnogreco e siceliota, variamente datate da età arcaica ad età ellenistica. Le figure rappresentano divinità assise in trono, figure femminili di offerenti o ammantate. Le offerenti (riconducibili a modelli di VI-V sec. a.C.), con in mano o in grembo un porcellino, sembrano indossare un sottile chitone pieghettato ed un mantello avvolto attorno al copro o passato sulle spalle. Anche le figure di età ellenistica, tra cui i tipi delle cosiddette “tanagrine”, indossano chitone ed himation, avvolto a fasciare in molte pieghe corpo e braccia o sollevato a coprire la testa.

PELAGO
Vengono presentati alcuni dei materiali provenienti dalla stipe votiva del Pozzarello, presso Bolsena, pertinente al santuario della dea volsiniese Northia. Gli oggetti comprendono un gruppo di bronzetti maschili e femminili. I primi sono vestiti di tunica e mantello avvolto attorno al copro con ampio sinus, da cui fuoriesce solo la mano destra, mentre la sinistra abbassata tiene il mantello; gli esemplari femminili, dalla resa più schematica, indossano chitone e himation, in un caso è presente una corona di foglie in testa. Sempre con la stessa provenienza è esposta una serie di instrumenta miniaturistici (coltelli e tenaglie in ferro e bronzo). I materiali si datano al III-II sec. a.C., i bronzetti al II sec. a.C.

SCARPERIA MUSEO DI SANT’AGATA
Viene data testimonianza del costume funerario femminile in età villanoviana attraverso la presentazione di due corredi da Tarquinia, Selciatello di Sopra. Accanto ai cinerari biconici e ai vasi di impasto (anforetta, olla, kyathos) sono presenti fibule ad arco ingrossato o ad arco semplice, frammenti di catenelle e spirali, armille, piccoli vaghi etc. Ad essi si associano oggetti quali rocchetti, fuseruole e pesi da telaio, molto frequenti nei corredi funerari, che riportano ad attività indissolubilmente legate al mondo femminile, quali la filatura e la tessitura.

SCARPERIA MUSEO FERRI TAGLIENTI
Viene data testimonianza del costume funerario maschile in età villanoviana attraverso la presentazione di due corredi da Tarquinia, Selciatello di Sopra. Il cinerario biconico ha un coperchio a forma di elmo: ad esso si associano come corredo oggetti in bronzo quali fibule ad arco serpeggiante e rasoi semilunati. Caratterizzavano abitualmente il defunto nel suo status di guerriero anche lance, puntali e coltelli in ferro e bronzo, nonché spade, con i loro foderi, come l’esemplare qui presentato, con decorazioni incise.

TAVARNELLE VAL DI PESA
Il tema attorno a cui ruotano gli oggetti esposti è quello della toilette femminile nel mondo arcaico. Gli unguenti e gli oli profumati erano contenuti in piccoli vasetti dal bocchello molto stretto (aryballoi, alabastra, lydia) o configurati a forma di animali o figure umane. Realizzati in terracotta dipinta o in pasta vitrea (come l’esemplare esposto), potevano essere importati dalla Grecia e dall’Oriente e imitati in produzioni locali etrusche (come la ceramica etrusco-corinzia o il bucchero). Sempre del mondo della toilette femminile erano tipici contenitori con coperchio quali le pissidi.

BARBERINO VAL D’ELSA
Il costume che viene illustrato dagli oggetti selezionati è quello della toilette in età ellenistica. A contenere oli ed unguenti erano infatti destinati vasi come gli unguentari fittili fusiformi ed i vasetti configurati (come l’esemplare configurato a porcellino), ma probabilmente anche le fiaschette bronzee con tappo dotato, talvolta, di catenella di sospensione. Gli unguenti contenuti nei piccoli vasi erano destinati sia alle donne che agli uomini, che ne facevano uso, ad esempio, dopo gli esercizi ginnici.

FIESOLE
Il tema prescelto, il costume della toilette maschile e femminile, è illustrato attraverso l’accostamento di rappresentazioni vascolari e oggetti significativi. Alle immagini che ne esemplificano l’uso si affiancano, così, per il mondo maschile, strumenti quali gli strigili (usati per detergere il corpo) che, assieme ai piccoli contenitori di unguenti (aryballoi), erano attributo indispensabile per gli atleti. Al mondo femminile riportano invece, oltre agli unguentari, gli specchi bronzei, spesso decorati ad incisione con scene a carattere mitologico ma talvolta anche riferite alla stessa toilette femminile.

MONTELUPO FIORENTINO
L’argomento illustrato dai materiali prescelti è quello dell’abbigliamento femminile nel mondo greco ed etrusco. I vasi attici (l’anfora, lo stamnos, l’hydria) mostrano le donne vestite con lunghi chitoni e himatia (mantelli), o con i più pesanti pepli, impegnate in azioni di vita domestica (con in mano collane tirate fuori da cassette o alla fonte ad attingere acqua). Ugualmente la ceramica etrusca (kelebe ed oinochoe) mostra le figure femminili vestite di tunica o avvolte nei mantelli impegnate in scene di vita quotidiana o isolate al centro del vaso. ***

MONTAIONE
Il tema prescelto, esemplificato attraverso rappresentazioni vascolari, è quello dell’abbigliamento nel mondo antico. Le figure rappresentate, sia maschili che femminili, attestano la ricchezza delle stoffe e delle decorazioni con cui le vesti erano realizzate. Pepli, chitoni lunghi ed himatia (mantelli, talvolta sollevati sulla testa) per le donne, chitoni corti e himatia per gli uomini erano accompagnati da accessori, quali cinture, gioielli, bende e diademi per capelli etc. ***

VINCI
Sono stati scelti materiali che, all’interno del tema più ampio del costume, vogliono riconnettersi ad un aspetto particolare del mondo antico, quello dell’abilità tecnica. Lo stamnos etrusco mostra infatti un artigiano, probabilmente Epeios, mitico costruttore del cavallo di Troia, a lavoro nel proprio laboratorio, circondato da una serie di strumenti. Alcuni degli oggetti prodotti dalle officine bronzistiche antiche sono documentati attraverso una selezione di piccoli bronzi di epoca romana, per lo più appliques, anse di vasi o piedi di ciste, frammenti di piccole statue etc.

VICCHIO
Il materiale esposto proviene dagli scavi effettuati a più riprese a partire dalla fine degli anni sessanta (prima dalla soprintendenza Archeologica ed adesso da Università americane) sul sito di Poggio Colla presso Vicchio. Qui è stato messo in luce un insediamento etrusco, abitato dal VII sec. a.C. fino al tardo III sec. a.C., che ha restituito tracce delle mura di fortificazione, di una necropoli e, soprattutto, di un edificio monumentale, probabilmente un tempio, risalente al VI sec. a.C. I materiali rinvenuti comprendono buccheri, ceramica a vernice nera e depurata, vaghi in pasta vitrea e ambra etc.

CERTALDO
Sono stati selezionati materiali fittili e di bronzo, tutti con funzione votiva, che danno testimonianza in fatto di abbigliamento, acconciature e costumi in un ampio arco cronologico. Si tratta di un excursus che prende le mosse dai bronzetti maschili stanti, uno dei quali indossa il solo perizoma (ancora di fine VII sec. a.C.) e che si conclude con l’offerente ammantato con patera (coppa per libagioni in mano) ormai di età romana. Tra i due estremi si inseriscono le teste fittili velate maschile e femminile (III sec.a.C.), quest’ultima contraddistinta da una ricca capigliatura con due serie di boccoli disposti ai lati al volto e il bronzetto femminile ellenistico di offerente.

L’Isola dei Tesori
GLI OGGETTI SIMBOLO
RUFINA
Kantharos di bucchero
Costume antico del simposio, vasellame da mensa di bucchero
PALAZZUOLO SUL SENIO
Cratere etrusco a figure rosse con donna che si svela
Rappresentazioni femminili nella ceramica etrusca
GREVE IN CHIANTI
Krateriskos a vernice nera
Costume antico del simposio
BORGO SAN LORENZO
Testina fittile femminile
Volti femminili
S.CASCIANO VAL DI PESA
Stele della tomba dell’Arciere
Materiali dal territorio, corredo tomba dell’Arciere
CALENZANO
Coperchio apulo a figure rosse con immagini femminili
Il mondo femminile nella ceramica apula e campana
REGGELLO
Testa femminile fittile votiva
Materiali votivi dalla stipe votiva del Cavone con immagini maschili e femminili
INCISA VALDARNO
Statuetta votiva siceliota con porcellino
Immagini fittili femminili dal mondo greco, magnogreco e siceliota
PELAGO
Bronzetto di ammantato dalla stipe del Pozzarello
Materiali votivi dalla stipe del Pozzarello con figure maschili e femminili e strumenti
SCARPERIA MUSEO DI SANT’AGATA
Fibule in bronzo
Corredi femminili villanoviani e strumenti per la tessitura
SCARPERIA MUSEO FERRI TAGLIENTI
Spada con fodero in bronzo
Corredo maschile villanoviano e armi
TAVARNELLE
Anforetta in pasta vitrea da Monteleone di Spoleto
Unguentari e contenitori cosmetici arcaici
BARBERINO VAL D’ELSA
Fiaschette bronzee età ellenistica
Unguentari e contenitori cosmetici ellenistici
FIESOLE
Il mondo della toilette maschile e femminile attraverso la ceramica e oggetti d’uso (strigili, specchi, unguentari etc.)
MONTELUPO
L’abbigliamento femminile nel mondo antico nella ceramica greca ed etrusca
MONTAIONE
Anfora attica a figure nere
L’abbigliamento femminile nel mondo greco ed etrusco nella ceramica
VINCI
Anfora attica a figure nere
La tecnica attraverso rappresentazioni vascolari e una selezione di piccoli bronzi romani
VICCHIO
Materiali dallo scavo del santuario di Poggio Colla
CERTALDO
Testa votiva femminile
Abbigliamento e acconciature attraverso gli oggetti votivi

09/10/2003 10.08
Provincia di Firenze