PRIMO MAGGIO, IL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA BARDUCCI INTERVIENE SULL’APERTURA STRAORDINARIA DEI NEGOZI
“Non è una misura anti crisi. Mi auguro che il Comune di Firenze ci ripensi”. Un pericolo dall’incentivo al consumismo e dalla discutibile equiparazione tra il ‘godere’ il tempo libero e il ‘comprarlo’
“Mi auguro di cuore che l’Amministrazione comunale fiorentina ci ripensi.” Questa la posizione del Presidente della Provincia di Firenze, Andrea Barducci, in merito alla possibile apertura dei negozi del centro in occasione del 1° maggio.
“Non credo che un’apertura straordinaria si possa considerare una misura contro la crisi - ha detto il Presidente Barducci - mentre vedo molto chiaramente, in iniziative come queste, il pericolo che preconizzava Campaini: l’incentivo al consumismo e la discutibile equiparazione tra il ‘godere’ il tempo libero e il ‘comprarlo’.”
“Inoltre – ha aggiunto il Presidente della Provincia - non si può sempre andare in deroga a tutto, è un messaggio politicamente sbagliato e pericoloso. I diritti dei lavoratori, l’impegno del movimento sindacale ed i traguardi raggiunti in campo economico e sociale non sono fatti scontati, ma assai più ‘sacri’ di tante altre festività che non oseremmo mai discutere”.
“Il fatto che in Italia il 1° maggio fu soppresso durante il ventennio fascista - ha concluso Andrea Barducci - ci ricorda quanto questa festa sia collegata al tema dei diritti e della libertà individuale. Perciò mi auguro di cuore che il Comune ci ripensi, e che il 1° maggio anche a Firenze si festeggino i lavoratori, come in gran parte del mondo”.