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SELEX GALILEO AL RADAR DELLA PROVINCIA
La vicenda dello stabilimento di Campi Bisenzio al vaglio di Palazzo Medici Riccardi

Selex Galileo di Campi Bisenzio. L’amministrazione delegata di Finmeccanica ha presentato ai sindacati lo scorso 8 aprile il piano di riorganizzazione industriale del settore difesa elettronica riguardante 4 aziende: Elsag Datamat, Selex Sistemi Integrati, Selex Galileo e Telespazio. Per quanto concerne la Selex Galileo, marchio utilizzato dalla società Galileo Avionica Spa e dall’inglese Selex Sensors, è stato deciso lo scorporo dell’attività radaristica navale e terreste che a Firenze viene svolta tra l’altro dal 1948, uno dei punti principali dello stabilimento campigiano.
I dipendenti sono 73 e l’azienda più volte ha sottolineato che non esiste un problema occupazionale, che i posti di lavoro non sono in pericolo. L’attività verrebbe ceduta a Selex Sistemi Integrati, la cui sede principale è a Roma. Oltre alle preoccupazioni circa il futuro degli addetti, le organizzazioni sindacali temono una ricaduta negativa sull’indotto di Galileo e sui rapporti con i centri universitari e di ricerca collegati all’attività e con un impoverimento del territorio fiorentino. I dipendenti interessati, pur non essendo appunto considerati esuberi, lo potrebbero d’altra parte in qualche modo divenire. I lavoratori riuniti in assemblea il 30 aprile hanno deciso il blocco degli straordinari e proclamato 4 ore di sciopero da utilizzarsi nel corso della vertenza. Si è svolto anche un incontro in Regione, durante il quale la Provincia di Firenze ha preso l’impegno di lavorare sui due fronti: da un lato aprire un tavolo regionale con l’azienda per chiedere quali sono le intenzioni in relazione ad attività e localizzazione degli stabilimenti; dall’altro chiedere al Presidente della Regione Enrico Rossi la riapertura del tavolo che si è occupato di meccanica e che ha riguardato le più importanti presenze industriali del territorio. “Ritengo – spiega l’assessore provinciale al Lavoro Elisa Simoni, rispondendo a una domanda d’attualità presentata dal gruppo di Rifondazione comunista - che su questa vicenda ci sia da fare particolare attenzione”. Potrebbe comunque verificarsi un impoverimento di un settore strategico che ne tempo potrebbe a sua volta diventare pericolo per i posti di lavoro. “Nel nostro territorio – sottolinea Simoni - ci sono importanti aziende di questa portata e in questo settore, che devono restare qui e anzi devono investire”.
“Le organizzazioni sindacali – ha rimarcato per Rifondazione il consigliere Andrea Calò - hanno definito questa delocalizzazione espressiva di una riorganizzazione pericolosa. Pericolosa perché intanto la delocalizzazione avviene su un settore produttivo ritenuto dalla stessa proprietà un’eccellenza; quindi comporta degli esuberi che riaprono un processo di forte precarizzazione. Il trasferimento di parti di attività alla sede centrale di Roma, impoverisce principalmente il settore produttivo fiorentino. Si perderebbero prodotti di eccellenza: progettazione e realizzazione dei radar di terra e navali. Continueremo a tenere alta l’attenzione”

13/05/2010 13.20
Provincia di Firenze