ITALCARONE, IL COMMENTO DI ELISA SIMONI
L’Assessore provinciale al Lavoro: “L’essere senza diritti sta diventando l’ordinarietà: si è ricattabili perché senza diritti e senza diritti perché ricattabili. Spero che si faccia al più presto chiarezza sui comportamenti denunciati dai lavoratori. Non sarebbe la prima volta che la paura di perdere il posto di lavoro garantisce l’omertà rispetto alle vessazioni e allo sfruttamento”
“Siamo vicini al punto di non ritorno della precarietà – afferma l’Assessore provinciale al Lavoro Elisa Simoni -. I call center hanno rappresentato spesso l’esempio della precarietà giovanile: quei ragazzi sono cresciuti per età, ma hanno sempre meno diritti perché i ricatti ai quali sono sottoposti si fanno sempre più pesanti con l’aggravarsi della crisi economica e le crescenti delocalizzazioni all'estero, anche dei call center”.
“L’essere senza diritti sta diventando l’ordinarietà – prosegue la Simoni – e si è ricattabili perché senza diritti e senza diritti perché ricattabili. Dai call center, poi, si passa alle finte partite Iva: giovani professionisti che faticano a entrare nel mercato del lavoro, o a restarci, e che sono costretti ad aprire tali posizioni per accollarsi interamente l’onere dei contributi”.
Sulla vicenda specifica dell’Italcarone di Incisa, di cui oggi parlano i quotidiani, Elisa Simoni esprime piena fiducia nella Guardia di Finanza, che sta portando avanti le indagini ormai da tempo e che ha preso in questi giorni i primi provvedimenti.
“Ho appreso dei racconti dei lavoratori con sconcerto ma, in termini generali, non con meraviglia: conosco bene il mercato del lavoro e ne denuncio da tempo la mediocrità e le ingiustizie. L’azienda Italcarone di Incisa è ancora operante: spero che si faccia presto chiarezza sui presunti gravi comportamenti denunciati dai lavoratori. Non sarebbe la prima volta che la paura di perdere il posto di lavoro garantisce l’omertà rispetto alle vessazioni e allo sfruttamento. Non solo nei film di Virzì”.