SCUOLA, IL PD "NO AL TAGLIO DEI DOCENTI"
"Serie preoccupazioni per la riapertura del prossimo anno scolastico"
Gli assessori alla pubblica istruzione di dieci comuni del Chianti e del Val d'Arno (Bagno a Ripoli, Barberino Val d’Elsa, Figline Valdarno, Greve in Chianti, Impruneta, Incisa Valdarno, Reggello, Rignano sull’Arno, San Casciano in Val di Pesa, Tavarnelle Val di Pesa) hanno espresso attraverso una comune dichiarazione, all’indomani della presa visione degli organici del personale scolastico 2010-2011, fortissime preoccupazioni per gli effetti che nel loro territorio porterà il previsto gravissimo taglio del personale docente nella scuola primaria. Taglio che andrà a sommarsi alle riduzioni di organico già determinatesi nel passato anno scolastico. Sulla questione il consigliere provinciale del Pd Leonardo Brunetti chiede in una domanda d'attualità all'assessore alla Pubblica istruzione della Provincia Giovanni Di Fede "quale sia, a sua conoscenza, in relazione a tali notizie, la situazione riguardante la riapertura del prossimo anno scolastico nella scuola primaria nella provincia di Firenze", se siano realmente previsti disagi per centinaia di famiglie del nostro territorio, se la Provincia intenda farsi portatrice, a fianco dei Comuni che la compongono, della protesta per "i paventati gravi tagli alla dotazione organica di personale scolastico e della richiesta, nei confronti del Miur, che vengano al contrario mantenute, e se mai potenziate, le già carenti risorse di personale presenti sul proprio territorio".
Nel caso fossero confermate le preoccupazioni, infatti, "potrebbe risultare che bambini, quest'anno iscritti ai nidi, vedrebbero negata la continuità del loro percorso educativo come nel caso di Tavarnelle e Barberino dove a rischio di apertura verrebbe a trovarsi un’intera sezione della scuola per l’infanzia". Altri effetti assai gravi dei tagli "riguarderanno l’impossibilità per molti ragazzi con varie problematiche di essere supportati dal personale di sostegno nonchè la massiccia riduzione oraria in molte sezioni di scuola a tempo pieno. Una limitazione, questa, che costringerebbe tantissime famiglie a gestire in maniera completamente diversa l’organizzazione familiare in rapporto al tempo scuola".
I Comuni succitati hanno inteso riaffermare che non è compito degli enti locali sostituirsi, nelle competenze, al Governo e al Ministero all’Istruzione. Che cioè compito dei Comuni è quello di realizzare scuole, infrastrutture e contribuire alla gestione ordinaria, mentre è compito esclusivo del Governo garantire la presenza dei docenti e l’apertura delle strutture scolastiche in modo adeguato alle domande dei cittadini.
Brunetti sottolinea che anche a Firenze c'è forte preoccupazione per il regolare svolgimento del prossimo anno scolastico. L'allarme è stato lanciato nei giorni scorsi dall'Assessore alla Pubblica Istruzione, Rosa Maria Di Giorgi. Saranno infatti, secondo le sue valutazioni, circa 600 i bambini che rischiano di restare fuori dal tempo pieno. Solo 73 scuole delle 97 che ne avevano usufruito nel passato anno scolastico sembra potranno nuovamente godere di quello che fino ad un anno fa sembrava un diritto garantito alle famiglie che ne facevano richiesta.