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FONDAZIONE PALAZZO STROZZI, "SPESE DISSENNATE"
"Altro che privatizzare": i dubbi di Rifondazione all'esame del Consiglio provinciale

Scetticismo da parte del gruppo di Rifondazione comunista in Consiglio provinciale sull’annunciata modifica dello statuto della fondazione 'Palazzo Strozzi', nel senso di un’ulteriore privatizzazione. I consiglieri Andrea Calò e Lorenzo verdi chiedono con una domanda d'attualità al Presidente della Provincia di Firenze e all’assessore competente di riferire se "il cambiamento dello statuto presuppone un cambiamento degli organici e delle retribuzioni, quanti sono i lavoratori assunti e quale tipo di contratto vene loro applicato, a quanto ammontano le retribuzioni del Direttore Generale e se siano mai state previste le prove di evacuazione del Palazzo Strozzi di concerto con tutti gli atri soggetti ivi residenti, ai sensi del Testo Unico Sicurezza". Nel documento si ripercorrono alcune tappe della storia della Fondazione. Si ricorda che la Provincia di Firenze è socio istituzionale della fondazione, che persegue in via prioritaria la promozione e la valorizzazione dei beni di interesse artistico, storico paesaggistico in strutture fisse aperte al pubblico e di proprietà pubblica. Con questa premessa viene costituita il 9 luglio 2007 la fondazione denominata “Palazzo Strozzi” con sede in Firenze, i cui soci fondatori sono: Il Comune di Firenze, La Provincia di Firenze, la Camera di Commercio. "Apprendiamo - spiegano Calò e Verdi - che a distanza di tre anni dalla sua nascita la Fondazione è stata in grado di produrre una perdita per 6,3 milioni di euro, e nonostante questo i soci fondatori accettano una ricapitalizzazione arrivando a 7,2 milioni di euro". “Spese dissennate” in una fase in cui gli Enti Locali hanno problemi "a trovare le energie economiche sufficienti per garantire i servizi di base e comunque sono costretti a tagliare sul sociale, ma anche sugli enti culturali, rassegnati a gestire risorse sempre più esigue". Viene intanto proposto di modificare una parte dello statuto della Fondazione, per perseguire politiche finanziarie più agili e meno controllabili dai soci fondatori, introducendo per l’approvazione del bilancio di esercizio una certificazione da una “società di revisione di nominata dallo stesso Consiglio di Amministrazione”.
Sempre all’art. 12 dello statuto (poteri del consiglio di amministrazione) si mantiene il potere di nomina, inquadramento e compensi del Direttore Generale, dirigenti, personale e inquadramento contrattuale dello stesso. "Visto il quadro - continuano i consiglieri di Rifondazione - esterniamo forti dubbi nel tentativo di privatizzare ulteriormente, usando come motivazione l’attrazione di capitali privati, che stante la situazione finanziaria, non pensiamo siano fortemente attratti. Piuttosto troveremmo utile una riflessione sull’insistere di risorse sotto una fondazione privatistica, anziché per esempio un’ Istituzione tra gli stessi soci fondatori". L’attività della fondazione insiste sul palazzo storico “Palazzo Strozzi” da cui presumibilmente prende il nome, nello stesso immobile in cui convive con altri centri "importantissimi" per la vita culturale della città: l’Istituto per il Rinascimento, Istituto di Scienze Umane, e il Gabinetto Vieusseux. Domanda Rifondazione: "Come viene normato il rapporto tra questi Istituti alla luce anche dei piani di sicurezza e di evacuazione ai sensi delle normative in vigore?"

19/05/2010 11.49
Provincia di Firenze