Regione Toscana
Cittą Metropolitana di Firenze

CITTÀ METROPOLITANA DI FIRENZE

Home Home > Comunicati stampa >  Comunicato stampa  

ITALCARONE, LA PROVINCIA A SOSTEGNO DEI LAVORATORI
Ricostruita la vicenda in Consiglio provinciale. Cantini risponde a due interrogazioni di Rifondazione e Pd

Italcarone di Incisa Valdarno. Nei giorni scorsi la Guardia di Finanza è intervenuta sulla base di segnalazioni pervenute agli inquirenti anche da ex dipendenti, circa la situazione interna all’azienda, con sede da un anno e mezzo ad Incisa Valdarno ed in precedenza a Matassino (Reggello). L’intervento ha portato all’arresto dei vertici societari. L’accusa è quella di associazione a delinquere finalizzata a frode fiscale e in commercio. Il locale è stato sottoposto a sequestro dalla tenenza di Pontassieve della Guardia di Finanza. Pare che i dipendenti della Italcarone – che lavorava per l’azienda Kirby (produzione aspirapolveri) - venissero sottoposti a pesanti turni di lavoro unitamente a maltrattamenti fisici e psicologici. Ciascun operatore doveva garantire un minimo di 60 appuntamenti mensili. Se la quota non veniva raggiunta, lo stipendio non veniva assegnato. I venditori venivano obbligati ad acquistare il prodotto il cui reale valore commerciale sembra essere stato pari ad un decimo del prezzo di vendita al pubblico. Risulta che i lavoratori lavorassero al nero o tramite contratto a progetto. L’azienda era sconosciuta. I lavoratori avevano un atteggiamento omertoso. Sembra che neanche il Ministero del Lavoro fosse a conoscenza dell’esistenza di Italcarone. Le organizzazioni sindacali a fronte delle difficoltà oggettive incontrate, impossibilitati a contattare i lavoratori, "stanno cercando di incontrare la Kirby ma non riescono a reperire i dati inerenti la sede legale italiana". E' quanto emerso in una risposta del Vice Presidente della Provincia Laura Cantini a due interrogazioni, l'una dei consiglieri Calò e Verdi di Rifondazione, e l'altra dei consiglieri Prosperi, Melani, Giunti, Bartaloni e Conti del Pd, sulla vicenda Italcarone. E’ praticamente impossibile conoscere il numero dei lavoratori utilizzati da Italcarone ad Incisa Valdarno, a causa di un massiccio turn over. Secondo i sindacati, nei call center delle altre società che lavorano per Kirby i metodi sarebbero molto simili a quelli posti in essere alla Italcarone. I sindacati ritengono che sia l’Ispettorato del Lavoro che la Asl possano svolgere un ruolo importante in merito. I sindacati inoltre sottolineano il percorso virtuoso poi interrotto col nuovo quadro politico nazionale, delle stabilizzazioni lavorative previste nel settore Call Center dal Governo Prodi (vedi circolari del Ministro del Lavoro Damiano, nel giugno 2007 e nell’aprile 2008), grazie alle quali erano stati stabilizzati circa 30.000 lavoratori, con un aumento del 20% delle commesse per le imprese. Da ricordare che quelle determinazioni governative prevedevano la possibilità di soli rapporti subordinati.
Sabato scorso i sindacati avevano organizzato un presidio davanti alla Italcarone di Incisa Valdarno. Era stata richiesta la partecipazione delle Istituzioni e l'assessore provinciale al Lavoro Elisa Simoni ha partecipato all'iniziativa. Simoni è in contatto con il Sindaco di Incisa con il quale sta concordando le modalità per dare seguito a una serie di proposte, sostenendo quelle avanzate dalla Commissione Lavoro della Provincia e dal capogruppo del Pd nel Comune di Incisa.
All’indomani della vicenda l’assessore Simoni aveva dichiarato: “Siamo vicini al punto di non ritorno della precarietà: i call center hanno rappresentato spesso l’esempio della precarietà giovanile: quei ragazzi sono cresciuti per età, ma hanno sempre meno diritti perché i ricatti ai quali sono sottoposti si fanno sempre più pesanti con l’aggravarsi della crisi economica e le crescenti delocalizzazioni all'estero, anche dei call center. L’essere senza diritti sta diventando l’ordinarietà e si è senza diritti perché ricattabili e ricattabili perché senza diritti.
E dai call center si passa alle finte partite Iva: giovani professionisti che faticano a entrare nel mercato del lavoro, o a restarci, e che sono costretti ad aprire tali posizioni per accollarsi interamente l’onere dei contributi. Sulla vicenda specifica dell’Italcarone di Incisa... piena fiducia nella guardia di finanza che sta portando avanti le indagini ormai da tempo e che ha preso in questi giorni i primi provvedimenti. Ho appreso dei racconti dei lavoratori con sconcerto ma, in termini generali, non con meraviglia: conosco bene il mercato del lavoro e ne denuncio da tempo la mediocrità e l’ingiustizia. L’ azienda Italcarone di Incisa è sempre operante; per questo spero che si faccia presto chiarezza sui presunti gravi comportamenti denunciati dai lavoratori; non sarebbe la prima volta che la paura di perdere il posto di lavoro garantisce l’omertà rispetto alle vessazioni e allo sfruttamento, non solo nei film di Virzì.”
"Pieno appoggio a ogni iniziativa a sostegno dei lavoratori e per fare luce su quanto accaduto. E' una vicenda ai limiti della schiavitù - ha dichiarato Calò per Rifondazione - E' in corso un’indagine di natura giudiziaria. Ho richiesto che ci sia anche un’indagine sulle violazioni sulle norme del lavoro contrattuali". Episodi come quello della Italcarone "sconcertano - spiega per parte sua Stefano Prosperi del Pd - e devono provocare in noi un sentimento di repulsione per combattere queste situazioni di sfruttamento".

26/05/2010 13.03
Provincia di Firenze