FIRENZE, UNA SCUOLA PIENA DI COLORI
La Provincia e la Comunità di Sant'Egidio incontrano gli studenti immigrati maggiorenni. A ciascuno consegnata la Costituzione. "Una grande opportunità per superare tante paure e creare una vera convivenza"
Gli studenti stranieri che studiano nelle scuole superiori fiorentine sono più di 4000. Alla vigilia della Festa della Repubblica, l'assessore alla Pubblica istruzione Giovanni Di Fede e Dinni Rolfo della Comunità di Sant'Egidio hanno incontrato martedì 1 giugno, nell'istituto scolastico Sassetti-Peruzzi di Firenze (con un'alta incidenza di allievi immigrati), una delegazione di circa cento studenti stranieri maggiorenni. Alcuni di loro affronteranno l'esame di maturità.
In totale sono 328 gli studenti stranieri che sono nelle quinte. "Sono nostri concittadini - spiega l'assessore Giovanni Di Fede - e sono per tutti noi una grande risorsa che rafforza l'identità comune e la bellezza del vivere insieme". "La scuola - dice Rolfo - è una grande opportunità per superare tante paure e creare una vera convivenza". A ciascuno l'assessore Di Fede, cha portato a tutti il saluto del Presidente della Provincia Andrea Barducci, ha consegnato una copia della Costituzione italiana, dopo averne ricostruito la storia, il momento in cui è stata concepita e approvata, la volontà di giungere a regole condivise nel solco dell'antifascismo e della prospettiva della democrazia. Animato il confronto. Alla domanda di Di Fede sulla provenienza dei ragazzi presenti in sala, si è potuto riscontrare che gli studenti vengono in prevalenza da Albania, Romania, Cina, Marocco, Iran e anche Ucraina, Perù e Costa d'Avorio.
L'imam di Firenze Izzedin Elzir ha inviato un messaggio per l'occasione: "Gli studenti stranieri - ha scritto - sono pienamente coinvolti nella cittadinanza, nel rispetto delle leggi e nella loro promozione, nella crescita condivisa di persone che vogliono stare insieme, sapendo che le differenze sono una ricchezza, possono incontrarsi, e che tutti camminiamo su un terreno comune. Non posso non pensare ai tanti giovani musulmani, di provenienze geografiche diverse e inseriti nell'ampiezza del territorio fiorentino, che non devono sentirsi soli e che non devono lasciarci soli. Tutti abbiamo bisogno gli uni degli altri prima e oltre ogni differenza. Vogliamo essere pienamente italiani perché pienamente cittadini". La Comunità di Sant'Egidio ha rilevato come i bambini ed i ragazzi di origine straniera sono oggi in Italia poco meno di 900 mila. Di questi 520 mila sono nati nel nostro Paese, parlano l’italiano, frequentano le nostre scuole (sono il 7% dell’intera popolazione scolastica). Condividono con i bambini e i ragazzi della loro età - italiani per nascita- gli impegni, i desideri, i problemi, i sogni, le mode e le inquietudini di una cittadinanza e di una identità in formazione, affidata per la sua piena riuscita agli adulti di oggi. Sono bambini e ragazzi che, in molti casi non conoscono la lingua del paese di origine: la loro inflessione dialettale è veneta in Veneto, siciliana in Sicilia; Per loro l’Italia, dove sono nati e cresciuti, è l’unico Paese nel quale possano davvero identificarsi, a condizione che non ne siano tenuti ai margini.
La Comunità di Sant’Egidio propone tra l'altro che sia attribuita la cittadinanza, al momento della nascita, al bambino nato in Italia da genitori stranieri già regolarmente soggiornanti, i quali mostrino in concreto di volersi inserire nella società italiana; che al positivo inserimento del minore nel nostro Paese, anche se nato all’estero, corrispondano adeguate modalità di attribuzione della cittadinanza, già prima del compimento della maggiore età.