CASTIGLIONCHIO, "UN FOSSO DI PROBLEMI"
La messa in sicurezza tra provvedimenti e discussioni
Messa in sicurezza del fosso di Castiglionchio. L'assessore provinciale all'Ambiente Renzo Crescioli ha risposto a due interrogazioni dei consiglieri di Rifondazione comunista Andrea Calò e Lorenzo Verdi. Alla Provincia di Firenze è stato trasmesso il progetto preliminare del fosso di Castiglionchio nel mese di aprile. Questo progetto non è allo stato attuale "completamente valutabile" perché la Provincia ha evidenziato due punti che vanno risolti in modo preliminare. Il primo è che il progetto deve essere inquadrato all’interno di una valutazione complessiva dello stato di rischio idraulico della zona. Il fosso di Castiglionchio non è molto grande, ma presenta una forte pendenza. La rimozione e una forte sistemazione delle sponde potrebbe avere effetti a valle, dove ci sono opere di urbanizzazione consistenti. Il secondo punto è che vanno stabilite responsabilità pubbliche e responsabilità private, stabilendo quali sono gli oneri a carico dei privati per opere realizzate in assenza di adeguata autorizzazione o concessione. Analoga valutazione, ha spiegato Crescioli, è stata fatta dalla Regione Toscana. La Provincia ha richiesto a riguardo uno studio.
Per Calò il Comune di Rignano "da anni omissivo sulla messa in sicurezza del Fosso, ha fatto un progetto molto costoso, mentre noi richiedevamo un intervento efficace ma non oneroso". "Condivido - ha aggiunto - la raccomandazione di fare una valutazione del rischio idraulico complessivo della zona: per la fragilità, per il forte processo di urbanizzazione, per la pendenza, per il modo di come il governo di Rignano non ha saputo governare in modo corretto il territorio. Disco rosso, dunque, per il Comune di Rignano, intervenuto fuori tempo massimo con un progetto dispendioso per il quale la Provincia e la Regione Toscana chiedono miglioramenti".
Circa il parziale collassamento di un tombamento nel fosso di Castiglionchio, in prossimità delle Officine Grafiche Tanini, evocato nella seconda interrogazione, Crescioli ha spiegato che il fatto è avvenuto il 17 maggio: il collassamento presenta l’erosione sulla sponda a destra del fosso, dunque con una certa pericolosità di un tratto adibito a piazzale. I Vigili del Fuoco hanno segnalato la situazione sia al Comune di Rignano, sia alla Provincia e alla Prefettura di Firenze, consigliando al Comune di Rignano l’emissione di un'ordinanza urgente per la messa in sicurezza dell’area interessata dal collassamento. E' stato compiuto un sopralluogo dell'unità provinciale della difesa del suolo e della Polizia Idraulica, che ha verificato una situazione di tombamento precario. Anche la Provincia ha consigliato l'emissione dell'ordinanza, già prodotta peraltro dal Comune ma giunta in ritardo presso la Provincia.
"Registro - ha commentato Calò - il fatto che l’assessore dichiara che comunque una soluzione deve essere quanto prima individuata; che la Provincia utilizzerà tutte le prerogative di Polizia Idraulica per continuare ad intervenire sulla zona; che se non si risolve il fatto appunto di dover cominciare a mettere in sicurezza la zona, la Provincia interverrà con provvedimento di urgenza".