SCUOLA, VILLA (PDL): "FINALMENTE SERIETA' E RIGORE"
"Con la nuova ammissione alla maturità e il nuovo esame di terza media: finita l'epoca di 'Io speriamo che me la cavo'"
Scuola. Per Tommaso Villa, consigliere provinciale del Pdl e coordinatore Regionale della Giovane Italia, "in questi giorni assistiamo ad una polemica sterile della sinistra toscana che cerca in ogni modo di gettare fango fino all'ultimo giorno di scuola contro ogni riforma e passo avanti nel settore istruzione voluto ed ottenuto dal Governo Berlusconi e dal MInistro Gelmini". Basta prendere le ultime notizie di questi giorni riguardanti i dati sulle ammissioni all'esame di maturità e sul nuovo esame di terza media "per capire che i tempi sono cambiati". La riforma Gelmini ha modificato le dinamiche dell’ammissione agli esami, "rendendola più selettiva rispetto agli ultimi anni". Gli studenti, per poter affrontare le prove, devono avere la sufficienza piena in tutte le materie. Non basta quindi la media complessiva del 6. Il numero delle bocciature è cresciuto: nella maggior parte degli istituti superiori si contano circa 2 non ammessi in più dell’anno scorso. La percentuale nazionale delle non ammissioni all’anno successivo è passata dall’11,7% del 2009 a 13,1%; quella degli studenti bloccati in quinta è invece salita dello 0,6%: 28.500 sono gli alunni che non potranno affrontare la maturità. Insomma "il Governo ha saputo coniugare la serietà e l'educazione con il rigore". Infine, per non dimenticare un altro passo avanti del Governo di Centrodestra verso un'Istruzione Nazionale che faccia una positiva selezione fra gli studenti, "non possiamo tralasciare l’esame di terza media che ha raggiunto livelli di difficoltà mai immaginati qualche anno fa". Non a caso per il 73% degli alunni coinvolti "è un vero spauracchio". Tanto per cominciare ci sono "cinque giorni di fila di prove scritte, compreso un quizzone su cui non c’è speranza di 'aiutini': il test è preparato all’esterno, dall’Istituto di valutazione del sistema di istruzione (Invalsi) e non dai professori". Insomma "un altro segnale chiaro per far intendere a tutti gli studenti toscani e non che è finito il tempo di 'io speriamo che me la cavo' di Marcello D'Orta".