PULIZIE NELLE SCUOLE, TAGLI AI LAVORATORI?
La questione sollevata in Consiglio provinciale dopo lo sciopero dei dipendenti delle ditte titolari dell'appalto
Lo sciopero dei lavoratori delle pulizie e della sorveglianza nelle scuole è stato toccato nell'ultima seduta del Consiglio provinciale, su sollecitazione di Rifondazione comunista che ha presentato una domanda d'attualità alla quale ha risposto l'assessore Giovanni Di Fede. Già a gennaio, l'assessore ai Rapporti con il Consiglio provinciale Giovanni Di Fede aveva illustrato la situazione dei circa mille lavoratori toscani che occupano di pulizie e sorveglianza nelle scuole per conto delle due ditte titolari di appalto, Miorelli e Compass. Buona parte degli addetti operano nella provincia di Firenze. La vicenda alla base delle agitazioni sindacali, l'ultima delle quali lo scorso 7 giugno, con sciopero e presidio davanti all'ufficio regionale scolastico, è sempre quella legata al taglio del 25 per cento dei contratti di appalto in essere. Questa decisione è stata assunta dal Ministero per la Pubblica istruzione, università e ricerca e comunicata nel dicembre dell'anno scorso. Gli appalti in questione sono stati prorogati fino al 31 dicembre 2010. Il tavolo ministeriale con le organizzazioni sindacali e le aziende doveva tornare a riunirsi il 19 maggio scorso, ma l'incontro è stato annullato. I sindacati temono che la vertenza si complichi in relazione a quanto previsto dalla nuova finanziaria. Attendono una nuova convocazione. Al tavolo, le parti sociali vogliono conoscere come verranno impostate le prossime gare di appalto da parte del Ministero.
Per il consigliere di Rifondazione Andrea Calò "siamo di fronte a un ridimensionamento di prestazioni che in questo momento continuano a colpire duramente il settore della pubblica istruzione. All’iniquità del provvedimento dal Ministero per la Pubblica istruzione possono aggiungersi le scelte che la finanziaria Tremonti sta predisponendo a danno del lavoro, dell’occupazione, del salario e dei redditi. Comprensibile e da sostenere perciò lo sciopero dei lavoratori".