IL CONSIGLIO PROVINCIALE CONDANNA LE AFFERMAZIONI DELL’ON. BOSSI
Lunghissimo dibattito con toni accesi sulle ultime dichiarazioni del Ministro per le Riforme
Ampio dibattito in Consiglio Provinciale sulla mozione presentata dai consiglieri della Margherita De Luca e Vignoli di dura condanna del comportamento dell’On. Umberto Bossi che aveva espresso frasi di dileggio, disprezzo, offesa verso Istituzioni ed esponenti politici. Il ministro delle Riforme aveva detto che “i comunisti, i democristiani, i socialisti e i sindacalisti hanno portato al fallimento il Paese, creando un debito pubblico enorme… quella gente era da tirare giù, portare in piazza e fucilare, quattro fucilate di quelle giuste a questi delinquenti disgraziati”. Per Vignoli quello che ha detto Bossi non è comico come qualcuno ha detto “è tragico, perché un ministro, nemmeno per scherzo può dire che c’è gente che doveva essere fucilata. Certi linguaggi – ha concluso Vignoli – sono da respingere e, prima fra tutti, doveva respingerli il Presidente del Consiglio”. Giorgetti (An) condividendo il testo presentato ha però fatto notare che è troppo ridondante: “è una condanna, per altro largamente condivisibile, ma la seconda parte – ha notato Giorgetti – quando si chiede di trasmettere il testo alla Presidenza del Consiglio appare inutile”. Anche per Bevilacqua (FI) la discussione portata avanti in Consiglio è fine a se stessa ed ha controbattuto citando l’On. Luciano Violante: “Che non è da meno dell’on. Bossi quando ha detto che la mafia, oggi, non ha motivo di avere paura, e non per responsabilità delle forze dell’ordine ma per responsabilità del Presidente del Consiglio. Soprattutto l’obiettivo del Governo è quello di rallentare i processi, ci può essere certezza della pena se c’è certezza del processo. L’appello, ad avere toni diversi – ha continuato Bevilacqua – e ad avere più senso delle Istituzioni deve essere esteso a tutti, solo in questi termini voteremo la mozione”. De Luca, altro firmatario della mozione, ha ribattuto che “Bevilacqua ha cercato di rovesciare i termini della questione minimizzando l’importanza della mozione presentata da me e Vignoli. Le affermazioni di Violante – ha sottolineato De Luca – sono valutazioni di natura politica. Bossi ha istigato al crimine e le due affermazioni non si possono mettere sullo stesso piano. Bossi ha dimostrato, ancora una volta, che quella forza politica è basata su una rozzezza concettuale impressionante. Le dichiarazioni di Bossi sono inaccettabili perché incivili”. Per Massai (An) “Ognuno dovrebbe guardare nella propria famiglia politica. Molti esponenti del centrosinistra hanno cominciato una battaglia, non indifferente, atta a criminalizzare l’avversario. O prendiamo atto della situazione – ha chiarito Massai – e cambiamo atteggiamento oppure andiamo avanti con le nostre battaglie senza scegliere se stare da una parte o dall’altra ma solo sulla base ideologica di odio verso l’altra parte”. D’accordo D’Amico (Prc): “La mozione vuole richiamare il governo perché la storia dei partiti deve essere rispettata anche perché Bossi ha parlato di esponenti che hanno fatto la Repubblica, che hanno liberato il paese ed anche altri politici sono preoccupati visto che è proprio da dentro il governo – ha detto D’Amico – che An e Udc stanno cercando di forzare per rompere l’asse Berlusconi-Tremonti-Bossi”. Per Marconcini (PdCI): “Bossi ha operato una violenza nei confronti dei membri del Parlamento. Le parole di Bossi – ha sostenuto Marconcini – vanno stigmatizzate perché ha offeso tutti noi esercitando un’azione sbagliata e violenta”. Per Filippini (FI) la discussione in Consiglio è inutile: “Alla fine è solo un pizzicotto al Ministro Bossi ed al Presidente del Consiglio Berlusconi. E’ un mezzuccio – ha aggiunto Filippini – per mettere in cattiva luce il governo”. Per Avezzano Comes (FI) il dibattito portato avanti è frutto di ipocrisie mentre Matteoli (Ds) ha ribadito che non possiamo permetterci d’avere esponenti politici che parlano impunemente di prendere a fucilate gli avversari politici. “Non ce lo possiamo permettere – ha notato Matteoli – perché purtroppo sono stati presi veramente a fucilate personalità come Moro, Biagi, Rossi”. Anche Corsinovi (Udc), che ha presentato due emendamenti che sono stati accolti, ha giudicato molto duramente le dichiarazioni di Bossi: “E personalmente – ha detto Corsinovi – con fierezza ed orgoglio ricordo che sono stato e sono un democristiano, non pentito, della cosiddetta prima e seconda Repubblica”. Campigli (FI) riprendendo i concetti espressi da Avezzano Comes ha ribadito come il dibattito si è basato su una gravissima ipocrisia politica: “Perché non ci si può scagliare contro Bossi oggi mentre 10 anni fa Bossi era l’alleato dei comunisti contro i democristiani. A quell’epoca – ha ricordato Campigli – Bossi era un sant’uomo per la sinistra”. Infine Nistri (An) che non ha condiviso il fatto che un Consiglio Provinciale ha praticamente posto la sfiducia ad un Ministro della Repubblica: “Così come questa assemblea non critica l’operato dei sindaci – ha concluso Nistri – non vedo perché debba fare da cassa di risonanza per iniziative che andrebbero compiute altrove”.
Al termine del dibattito il gruppo di Alleanza Nazionale e di Forza Italia e l’esponente dei Riformisti Cantini (“è stato tempo sprecato – ha detto Cantini – quello dedicato a Bossi”) hanno chiesto di uscire dall’aula e non hanno partecipato al voto. Unico esponente della Casa delle Libertà che ha approvato la mozione è stato l’esponente dell’Udc Alessandro Corsinovi. Unanime, con 22 voti favorevoli, l’approvazione della mozione.