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"ARBORETO INACCESSIBILE". LA PROVINCIA INTERVIENE
L'assessore Gamannossi risponde a due distinte domande di Rifondazione comunista e Lega nord sulla riserva biogenetica

La questione dell'inaccessibilità della foresta biogenetica dell'Arboreto (Vallombrosa), portata in Consiglio provinciale con due distinte domande d'attualità di Rifondazione comunista e della Lega nord, è stata affrontata dall'assessore ai Parchi e alle aree protette Marco Gamannossi. La riserva è gestita dal Corpo forestale dello Stato, riserva statale, che ha delegato tramite una convenzione l’istituto di selvicoltura di Arezzo alla conduzione specifica dell’Arboreto di Vallombrosa. La legge attribuisce alle aree naturali finalità tra le altre di promozione, di educazione, formazione, di ricerca scientifica, e di attività ricreative compatibilmente. È pertanto quindi compito, "e aggiungo anche dovere", dell’ente gestore della riserva, di applicare in maniera stringente questa legge. Anche a seguito della sollecitazione del Consiglio provinciale, la Provincia ha prontamente contattato sia il Corpo Forestale che l’istituto di selvicoltura di Arezzo che ha garantito sul fatto che l’Arboreto è aperto su appuntamento per buona parte dell’anno. Per i mesi di luglio e agosto è aperto con accesso libero, quindi senza prenotazione, il sabato e la domenica, dalle ore 10 alle ore 15. "In virtù di questa informazione - spiega Gamannossi - abbiamo sollecitato con molta forza un migliore coordinamento tra il Corpo Forestale dello Stato e l’istituto di selvicoltura, affinché la fruibilità e l’apertura di questo importante sito sia maggiormente garantita rispetto a oggi e per tutto il corso dell’anno". Un maggiore coordinamento aiuterebbe a colmare le lacune imputabili sostanzialmente alla contingente scarsezza di personale a disposizione. E' stato richiesto all’Istituto di selvicoltura che sia migliorata la divulgazione e l’informazione degli orari disponibili, anche aggiornando il proprio sito web. La Provincia è impegnata a monitorare gli impegni presi dai soggetti gestori insieme al Comune di Reggello e alla Comunità montana della montagna fiorentina, che nel frattempo ha garantito essa stessa la pubblicazione sul proprio sito web degli orari di apertura dell’Arboreto stesso. "Siamo di fronte a una foresta biogenetica che non ha uguali e che non ha pari - ha replicato il consigliere Andrea Calò di Rifondazione comunista - Ora noi abbiamo sollevato un problema di spreco, di inopportunità, di una serie di provvedimenti, che la carenza del personale, la sufficienza o l’approssimazione con la quale enti proposti gestiscono questo importante sito, finiscono per portare a un fatto: il sito viene negato. L’Amministrazione provinciale ha gli strumenti per poter rimuovere le inadempienze e le criticità". Per Marco Cordone (Lega nord) "la Provincia dovrebbe adoperarsi non per una semplice enunciazione del problema, ma per cercare di risolverlo. Chiedo perciò all'assessore di risolvere questo problema nella prima foresta demaniale d’Italia. Non riesco a capire come mai è coinvolto l’Istituto di selvicoltura di Arezzo e non quello altrettanto prestigioso che è il Forestale di Firenze. La Provincia di Firenze deve fare molto di più e il suo assessorato può assolvere in questa direzione un compito molto importante".

30/06/2010 13.01
Provincia di Firenze