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SEVES, FLUIDITA' CON ESUBERI E SENZA FORNO
Calò e Verdi (Rifondazione comunista) chiedono di conoscere i reali impegni assunti dalla proprietà

Seves. Quali sono gli impegni che concretamente si è assunta la proprietà alla quale deve essere preteso il massimo della responsabilità sociale, gli impegni assunti da Assindustria e soprattutto la disponibilità nel credito da parte di Fidi Toscana per la realizzazione del nuovo forno fusorio? Lo chiedono in consiglieri provinciali di Rifondazione comunista Andrea Calò e Lorenzo Verdi, che portano la questione nell’assemblea di Palazzo Medici Riccardi. Venerdì 9 luglio si è tenuto a Palazzo Medici Riccardi il tavolo tecnico tra azienda Seves, organizzazioni sindacali/Rappresentanza sindacale unitaria - Rsu, Regione Toscana, Provincia e Comune di Firenze.
In questo contesto oltre a discutere di formazione e di moduli formativi tecnici è stato esaminata anche la proposta di piano di ristrutturazione aziendale presentata dal CdA, la quale per far ripartire la produzione prevede una serie di esuberi.
A giustificazione di questa proposta c’è la scelta, da parte della proprietà, di ridimensionare la produzione dei mattoni in vetro ( non più 8 milioni di pezzi ma 4,5 milioni) e di trasformare e/o ridurre le linee di produzione che da 2 passerebbero a 1.
Al momento le linee sono tutte ferme e i lavoratori sono passati da 171 a 150 attualmente in cassa integrazione ordinaria, la quale scadrà il 20 luglio prossimo.
Nel piano di riassetto aziendale gli esuberi annunciati non riguarderebbero solo il settore della lavorazione ma anche il resto dei comparti, in sintesi dei 150 lavoratori ne resterebbero circa 100. Un’altra condizione posta dalla proprietà oltre alla riduzione di 1/3 degli attuali organici riguarderebbe l’apertura di una linea di credito da parte di Fidi Toscana “…si parla di circa 2,5 miliardi di euro necessari per la ricostruzione di un nuovo forno fusorio…”
Sta di fatto comunque che una parte rilevante della produzione è già stata delocalizzata nella Repubblica Ceca. Il piano di ristrutturazione è stato accolto dalle organizzazioni sindacali e dalla Rsu con molta preoccupazione dato il clima di incertezza e di forte precarizzazione in atto nello stabilimento.

12/07/2010 16.02
Provincia di Firenze - Ufficio Stampa del Consiglio provinciale