GALLERIA DI SAN DONATO, INTERESSATA LA ASL
L'assessore provinciale all'Ambiente Crescioli illustra la situazione in Consiglio. Calò: "Il problema è che per Trenitalia i clienti non sono tutti uguali e infatti nei vagoni frequentati dai pendolari non ci sono condizionatori sufficienti"
Esposti all’Arpat del Comitato pendolari del Valdarno, per l "’aria irrespirabile in treno nella galleria del San Donato". All'interrogazione presentata da Rifondazione comunista, ha risposto l'assessore provinciale all'Ambiente Renzo Crescioli. La Provincia non è direttamente competente su questa materia. Vista però la segnalazione del problema, la Provincia insieme all'Arpat ha deciso di interessare la Asl della zona sud est. Il problema lamentato dai consiglieri di Rifondazione Andrea Calò e Lorenzo Verdi afferisce infatti più al rischio della salute pubblica più che alla tematica ambientale in senso stretto. Della vicenda è stata interessata anche la Regione Toscana, che controlla le concessioni che riguardano i treni locali. "Anche noi avremmo interessato l’Asl per quanto di sua competenza - commenta Calò - Prendo atto della risposta e non condivido l'atteggiamento pilatesco scelto dall'assessore che trasferisce ad altri soggetti un problema così grave dal punto di vista sanitario e ambientale. In questo contesto, vista la lentezza degli organi che devono accertare queste situazioni, forse la Giunta dovrebbe incalzare e sollecitare le istituzioni affinché i rilievi fatti dai pendolari siano accolti. Il Comitato dei pendolari oltre a rilevare l'irrespirabilità nella galleria, segnalava anche il fatto che non ci sono sufficienti condizionatori nei treni dei pendolari e che gli stessi presentano ogni sorta di criticità e disfunzioni". Dunque mentre i treni dell'Alta velocità hanno tutto, "dobbiamo constatare invece che non c'è parità di trattamento per i clienti. Bisogna farsi carico del problema dei pendolari che Trenitalia tratta come clienti 'di serie B' offrendo il massimo dei comfort solo a chi prende i treni dell'Alta velocità. La Provincia non può lavarsene le mani. In questo deserto diventa assordante l'indifferenza e l'inerzia dei Comuni del Valdarno fiorentino".