SCUOLA, I TAGLI A FIRENZE E IN PROVINCIA
Incertezza. Si parla di 560 unità tra personale docente e non
Nuovi tagli al servizio scolastico e al personale docente e non nella provincia fiorentina. Quali conseguenze comporta il riordino prefigurato dal Ministro della Pubblica istruzione Mariastella Gelmini? A un'interrogazione di Rifondazione Comunista (consiglieri Andrea Calò e Lorenzo Verdi) ha risposto in Consiglio provinciale l'assessore alla Pubblica istruzione Giovanni Di Fede. La situazione è stata più volte sottolineata, anche da organismi istituzionali, con una certa gravità. E' di 24.600 il numero di personale che verrà tagliato per il prossimo anno scolastico sulla base di una circolare del 30 aprile. E quindi per quanto riguarda "il nostro territorio noi calcoliamo che sia di 560, tra personale docente e non docente". Non si è ancora in grado di sottoscrivere pienamente questi dati, perché "tutta la procedura relativa all’immissione, alla formulazione delle classi, del personale di diritto e poi di fatto, è fortemente in ritardo, per due sostanziali motivi: da una parte perché il riordino delle scuole superiori ha provocato un ritardo nelle iscrizioni di due mesi. D'altra parte il Tar del Lazio ha accettato un ricorso presentato da alcuni docenti, imponendo al Governo la sospensione per ulteriori 15 giorni e comportando per il Ministero una ripresa dell'azione amministrativa dal 19 luglio. "Sono dati drammatici - commenta Calò - Ci dicono dei danni che la politica dei tagli ha prodotto sulla scuola pubblica. E' desolante. L’unica figura che sembra resistere per ora è l’insegnante di sostegno. Bisogna continuare a lavorare perché ciò che rimane della scuola pubblica possa continuare a garantire istruzione, conoscenza e formazione, e il rispetto dei principi della Costituzione".