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LAVORO, INCIDENTE MORTALE A PONTE A CAPPIANO
Calò (Rifondazione): "In attesa dei risultati delle indagini, non possiamo non riproporre la tragedia della mancanza di prevenzione per la sicurezza sui luoghi di lavoro"

Sabato 17 luglio il titolare di una impresa di impianti elettrici industriali ha perso la vita a Ponte a Cappiano, frazione del comune di Fucecchio, mentre all'interno dell'azienda calzaturificio River Group doveva verificare la funzionalità di una cabina. L’operatore, avvertono i consiglieri di Rifondazione comunista Andrea Calò e Lorenzo Verdi che sulla vicenda hanno presentato una domanda d'attualità, è rimasto folgorato da una scarica elettrica all’interno della cabina di media tensione del calzaturificio, azienda per cui la Leo Palandri Srl lavorava e aveva progettato l'impianto. La vittima è stata uccisa da uno scarica di energia elettrica che non gli ha lasciato scampo.
Sul posto sono intervenuti il 118, con automedica e elisoccorso Pegaso e successivamente anche i carabinieri e i Vigili del Fuoco. Infine il servizio di prevenzione e sicurezza dell’Asl 11 ha attivato le procedure per rilevare la dinamica dell'evento. Gli inquirenti hanno disposto il sequestro della cabina elettrica della River Group per altri accertamenti e per capire se sussistevano tutte le misure di sicurezza. Pur essendo in corso tutti gli accertamenti del caso, il mortale incidente "riporta nell’attualità il tema della scarsa prevenzione sui luoghi di lavoro, tema del quale si è parlato la settimana scorsa in Consiglio provinciale per l'incidente occorso a un operaio edile precipitato dal tetto di un palazzo di Via Kassel a Firenze". Anche di fronte a questa nuova tragedia "vogliamo ribadire che le morti e gli infortuni sul lavoro sono tutt’altro che figli della casualità, del fato o della sfortuna. Non sono incidenti e spesso dipendono dall’avidità di chi si rifiuta di rispettare le norme sulla sicurezza sul lavoro o in tantissimi altri casi sono il risultato dello sfruttamento dell’uomo sull’uomo, dove la vita non ha valore rispetto al profitto". Sul lavoro "ancora oggi si può morire, infortunarci e ammalarci nella più totale indifferenza o nel più assordante silenzio. Le morti bianche, gli infortuni e/o incidenti sul lavoro devono diventare inaccettabili per un Paese che si definisce civile e che non può permettersi di avere tutte queste morti o tragedie sul lavoro".

19/07/2010 12.46
Provincia di Firenze