PEDAGGI, LA PROVINCIA IMPUGNA IL DECRETO DEL 25 GIUGNO
Il Presidente Barducci e l’Assessore Cantini: “Il decreto legge di ieri non fa che rinviare un problema. Entro domani proporremo ricorso in modo comune e concorde con la Regione Toscana”
La Provincia di Firenze ha deciso di impugnare comunque il DPCM (Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri) del 25 giugno scorso che disponeva l’aumento dei pedaggi autostradali anche per il Casello di Firenze Certosa sull’autostrada A1. Con il decreto legge di ieri, 4 agosto, infatti il Governo non ha abrogato o modificato la norma sull’aumento dei pedaggi autostradali in prossimità delle interconnessioni con i raccordi e le superstrade in gestione Anas, ma soltanto rinviato la sua applicazione al 30 aprile 2011. Il D.L. in realtà è stato adottato ieri dal Governo dopo che il Tar Lazio aveva già sospeso, con riferimento al territorio della Provincia di Roma, lo scorso 29 luglio il DPCM che disponeva l’aumento. “Apprendiamo con rammarico – hanno commentano il Presidente Andrea Barducci e la Vice Presidente Laura Cantini – che all’ordinanza del Tar Lazio sia seguita la decisione di mantenere ferma l’attuazione della nuova tariffazione dei pedaggi, rinviandola soltanto al prossimo anno. Una normativa che colpisce ingiustamente soprattutto i pendolari fiorentini che usano l’autostrada come raccordo per brevi tratti”. “Entro domani – annunciano da Palazzo Medici – proporremo ricorso in modo comune e concorde con la Regione Toscana”. “Vorremo inoltre rimarcare l’importanza e il successo delle iniziative di protesta avanzate dalla Provincia di Firenze, di Siena, dalla Regione Toscana e dai Comuni interessati da questi aumenti”. “Il Tar del Lazio sostiene che al pagamento deve corrispondere un servizio – sostengono Barducci e Cantini – ma certamente nessun servizio è stato introdotto sulla Autopalio. Invitiamo anzi il Governo a percorrerla per rendersi conto del cattivo stato in cui versa l’arteria che, casomai come più volte richiesto, necessita di investimenti sostanziali quali, ad esempio, la realizzazione della corsia di emergenza. Il Governo – concludono Barducci e Cantini - ha voluto, come ormai è evidente a tutti, semplicemente mettere “le mani in tasca” ai pendolari con una tassa in più”.