MOZIONE DEL PRESIDENTE SCALISE A SOSTEGNO DELLA MAGISTRATURA E DELLE FORZE DELL’ORDINE IMPEGNATE CONTRO IL TERRORISMO
Votata all’unanimità col contributo dei capigruppo in Consiglio Provinciale
Mozione unitaria, presentata dal Presidente del Consiglio Provinciale Eugenio Scalise, ed approvata all’unanimità di sostegno alla magistratura ed alle forze dell’ordine impegnate nella lotta contro il terrorismo: “Erano state presentate in Consiglio tre mozioni ma vi era un impegno da parte della Conferenza dei Capigruppo di cercare, fino all’ultimo, una posizione unitaria. La mozione definitiva che porta la mia firma – ha spiegato il Presidente Scalise – è quindi il frutto dei documenti depositati e del lavoro di concertazione fatto insieme ai capigruppo”. La mozione esprime convinto apprezzamento e sincero ringraziamento a tutti gli inquirenti che hanno partecipato all’operazione, dalle Procure interessate ai vertici del Ministero dell’Interno, ed in modo particolare alla magistratura ed alle forze dell’ordine operanti a Firenze per il ruolo svolto nell’infliggere il primo significativo colpo al terrorismo brigatista responsabile delle morti dei professori D’Antona e Biagi e dell’agente Petri. “Sono lieto che anche la Provincia si unisce alle tante voci di solidarietà nei confronti delle forze dell’ordine per una delle più brillanti e concretamente risolutive azioni contro le Brigate Rosse degli ultimi dieci anni” ha detto il capogruppo Udc Corsinovi. “Il documento è rappresentativo di una concorde opinione del Consiglio – ha aggiunto il capogruppo Democratici-Margherita De Luca – e non c’è altra manifestazione di solidarietà che quella di un unanime consenso ai risultati ottenuti nella lotta al terrorismo”. Soddisfazione è stata espressa anche da Nistri (An): “Non solo per le operazioni di polizia. Mi fa piacere che sia stato formulato apprezzamento per l’operato del Ministero degli Interni che ha reso possibile assicurare alla giustizia i responsabili di atroci delitti”. Targetti (Prc) ha ricordato come non va mai confuso il brigatismo con il conflitto sociale, infine Marconcini (PdCI) che ha definito i delitti avvenuti “Vigliacchi. Perpetrati contro persone indifese e senza scorta. Il terrorismo ha seminato tante morti – ha concluso Marconcini – e molte tra il movimento sindacale e vorrei citare, per tutti, la figura di Guido Rossa”.