DISMI 92/ALLEGRI DI VINCI, PERCHÈ È STATA RICHIESTA LA CASSA INTEGRAZIONE
Interrogazione dei consiglieri Calò e Verdi (gruppo PRC – PdCI – SpC)
DISMI 92/Allegri di Vinci: verificare urgentemente la sussistenza dei motivi per i quali è stata richiesta la CIGS. Mentre la proprietà dichiarava lo stato di crisi, minacciando i licenziamenti, appaltava la produzione a terzi. Accertare tutti i danni economici e retributivi arrecati ai lavoratori e ripristinare la legalità
Il Gruppo Consiliare del PRC, chiede che le istituzioni, Provincia di Firenze, Comune di Vinci, e Circondari Empolese Valdelsa, verifichino urgentemente la sussistenza dei motivi per i quali è stata richiesta la Cassa Integrazione Straordinaria Guadagni alla Dismi 92/Allegri, interessata da una drammatica crisi aziendale e da un contradditorio processo di cassa integrazione.
La Dismi 92/Allegri, di Spicchio di Vinci è un’azienda di confezioni, la quale aveva annunciato un pacchetto pesante di licenziamenti, motivandoli sull’onda degli effetti di una crisi economica mondiale, e quindi con una contrazione di ordini. La crisi dunque venne utilizzata dalla società per dichiarare gli esuberi tra i lavoratori. In quel contesto fu aperta una vertenza sindacale per contrastare la procedura di messa in mobilità e soprattutto obbligare il controverso management a scoprire le carte, rispettando le relazioni sindacali.
La vertenza sfociò in un tavolo Istituzionale nel quale la procedura di messa in mobilità si trasformo in richiesta di CIGS (Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria) per 33 lavoratori. Questa è la ricostruzione sommaria degli ultimi fatti. Quello che invece avviene nel proscenio della vicenda DISMI è che la proprietà a qualche lavoratore (segnatamente a quelli di un certo livello e che occupavano posti di “responsabile di produzione”) propone di andare a lavorare presso una società cliente alla quale appalta del lavoro che è Omega .
Si tratterebbe di quell’OMEGA che insieme alla Flo Pel sono state denunciate dalla Guardia di Finanza di Firenze su disposizione della Procura e in collaborazione con la Direzione provinciale del lavoro, Inps e Inail, per sfruttamento sistematico di lavoratori con manodopera al “nero”, violazione dei contratti di lavoro, della sicurezza e prevenzione e per evasione contributiva previdenziale e fiscale.
A quanto ci è dato sapere, una lavoratrice (responsabile di linea produzione) si reca a verificare le condizioni lavorative presso la OMEGA e rifiuta ogni comando o distacco presso questa società per le inumane condizioni di lavoro che vi ha riscontrato; Successivamente la DISMI, appreso il rifiuto della lavoratrice presso Omega viene mandata in CIGS.
Per quanto riguarda la Cassa Integrazione Guadagni le norme prevedono che per la CIGS è legittima quando è originata da situazioni aziendali strutturali e durevoli
La procedura di CIGS è illegittima se si dichiara lo stato di crisi aziendale e invece di ridurre la produzione la si appalta a terzi. Per quanto riguarda la Cassa Integrazione Guadagni le norme prevedono che per la CIGS è legittima quando è originata da situazioni aziendali strutturali e durevoli.
La procedura di CIGS è illegittima se si dichiara lo stato di crisi aziendale e invece di ridurre la produzione la si appalta a terzi.
Infatti alcuni lavoratori ci hanno riferito che allora (e forse ancora oggi) c’erano collegamenti di appalto tra la DISMI 92 e la OMEGA proprio per quelle linee di produzione che riguardavano i settori dichiarati in crisi nella originaria procedura di messa in mobilità.
Sono queste le verifiche che allora andavano fatte (e che presumibilmente non lo furono) e che oggi vanno assolutamente effettuate per comprendere la legittimità o meno del provvedimento di concessione della cassa integrazione guadagni straordinaria.
Se fosse acclarato che le cose si sono svolte così come oggi denunciato saremmo di fronte ad una condotta grave illegittima da parte dell’azienda, e da una condotta superficiale degli organi di controllo (INPS, Direzione Provinciale del Lavoro).
Gli scriventi Consiglieri Provinciali al fine di adempiere agli impegni assunti nei confronti dei lavoratori a tutela dei loro diritti e prerogative riguardanti il rispetto delle norme contrattuali (economiche e giuridiche) e legislative in materia di ammortizzatori sociali chiedono al Presidente della Provincia di Firenze a all’Assessore competente di attivare tutti i canali volti alle verifiche sulla legittimità delle procedure attivate dalla DISMI 92 SpA, ad accertare tutti i danni economici e retributivi arrecati ai lavoratori e le violazioni del CC.N.L.
Infine si chiede che l’amministrazione Provinciale in accordo con il Circondario Empolese Valdelsa per quanto di propria competenza, provveda senza alcun indugio a porre in essere le misure necessarie al ripristino della legalità.
Andrea Calò Lorenzo Verdi