CEDACRI CHIUDE DUE SEDI IN TOSCANA, ALTRI 200 POSTI LAVORO A RISCHIO
Domanda di attualità dei consiglieri provinciali Calò e Verdi (gruppo PRC – PdCI – SpC)
Cedacri chiude due sedi in Toscana altri 200 posti lavoro, con le loro famiglie a rischio, di cui 17 nella sede di Firenze. Ennesima delocalizzazione aziendale voluta dalla G-Global Spa e impoverimento del tessuto produttivo nel settore dei servizi bancari.
Domanda di attualità art. 39 del Regolamento del Consiglio Provinciale.
Appreso dalla stampa che la Cedacri ha proposto una “riorganizzazione” della controllata G-Global, che fa parte del gruppo, decidendo di chiudere le due sedi Toscane: 65 a Pisa; 17 a Firenze e alti 50 nell’indotto delle due sedi.
La Cedacri ha creato una società gemella , la Cedacri International con sede in Moldavia, che offre gli stessi sevizi sia della capogruppo che della controllata G-Gobal.
E’ inaccettabile che si pensi di aumentare i profitti di un’azienda già sana e sufficientemente produttiva utilizzando il DUMPING SOCIALE, questo fenomeno per cui la massimizzazione del profitto viene perseguita anche a costo della violazione dei diritti dei lavoratori.
Grandi imprese come la Cedacri che in Italia sarebbero costrette a osservare leggi e contatti, spesso spostano le loro fabbriche in Paesi dove le leggi o i controlli sono più lassi; dove possono utilizzare il lavoro minorile, dare bassi salari, fornire condizioni di lavoro precarie in materia di salute e sicurezza.
Manifestato l’intenzione da parte della proprietà di trasferire in una nuova sede, in Moldavia, si da avvio all’ennesima delocalizzazione ma con un “valore aggiunto” nel senso che l’azienda produce servizi nel settore bancario, la stessa Cedacri è di proprietà di Istituti di Credito operanti sul territorio nazionale ed ha chiuso un bilancio nel 2009 con forti utili per il gruppo.
Le Organizzazioni Sindacali del Gruppo Cedacri, hanno già lanciato l’allarme, sui posti di lavoro a rischio, ma il futuro dell’intera azienda, considerando questa la cessione di un ramo d’azienda, simbolico nel senso che in prospettiva mette a repentaglio i posti di lavoro non solo degli stabilimenti di Firenze e Pisa. Se non si richiama e si obbliga le aziende ad avere una responsabilità sociale andiamo incontro ad una giungla nei diritti del lavoro dove qualsiasi cosa è possibile pur di aumentare il profitto. In questo senso sarebbe utile verificare se la Provincia e altri Enti Pubblici della Toscana usufruiscono dei servizi bancari della Cedacri al fine di ricondurre la proprietà a comportamenti più virtuosi.
Gli scriventi consiglieri nell’esprimere la partecipazione alle preoccupazioni dei lavoratori, delle loro famiglie e nel ribadire il proprio impegno e attenzione su questa vicenda chiedono al Presidente e all’assessore competente di riferire in Consiglio su quanto sta avvenendo alla Cedacri G-Global sede di Firenze, se l’Amministrazione Provinciale sia al corrente della delocalizzazione proposta dalla proprietà e se abbia definito una propria linea di intervento della provincia di Firenze in proposito. Se è previsto un incontro tra la Provincia e la Regione Toscana sulla situazione in atto, al fine di riferire se la Provincia stessa e gli altri EE.LL. nella Toscana usufruiscono dei servizi bancari della suddetta Cedacri, in ogni caso quali iniziative intende promuovere l’Amministrazione Provinciale di concerto con gli altri Enti Locali nell’ambito delle sue competenze al fine di rafforzare e sostenere salari,redditi e salvare l’occupazione.
Andrea Calò Lorenzo Verdi