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LE BORRA, NELLA DISCARICA BRUCIANO LE POLEMICHE
Crescioli: "Al momento non sussistono impedimenti". Calò: "Rimango stupito che non si prenda in considerazione il vincolo idrogeologico"

Discarica delle Borra a Figline Valdarno. La questione è stata affrontata in Consiglio provinciale dall'assessore all'Ambiente Renzo Crescioli, in risposta a un'interrogazione presentata da Andrea Calò di Rifondazione comunista in ordine alle valutazioni e analisi ambientali del sito. "L'area delle Borra - ha spiegato Crescioli - ricade in una zona in cui non risulta presente alcun fattore escludente. Il vincolo idrogeologico e la presenza di faglie o frona non costituiscono fattori escludenti, ma loro presenza presuppone che al momento della valutazione di impatto ambientale, preliminare al rilascio dell'autorizzazione, vengano verificate tutte le misure per impedire che la discarica possa costituire un pericolo per le matrici ambientali". In sede di valutazione di impatto ambientale sarà verificata anche la permeabilità del terreno. Non risulterebbe peraltro che la discarica ricada in un'area boscata. Insomma, "non sussistono in questo momento motivi che facciano ritenere che non si possa realizzare un impianto di gestione rifiuti sicuro dal punto di vista ambientale, attraverso un'idonea e attenta progettazione". La discarica, prevista dal piano provinciale di gestione dei rifiuti, ospiterà rifiuti urbani non pericolosi e quindi non dovrà ospitare "rifiuti altamente tossici".
Il consigliere Calò ha replicato all'assessore ribadendo "la distanza delle posizioni da noi assunte rispetto a quelle dell'amministrazione provinciale e quella comunale di Figline in merito alla localizzazione della discarica alle Borra e alla sua realizzazione. Ambedue confermano la validità di un sistema di gestione dei rifiuti fondato sull'incenerimento e il conferimento in discarica di residui dannosi alla salute e all'ambiente". Calò ribadisce che "il Sindaco di Figline ha mostrato superficialità e approssimazione nella gestione della questione discarica, poiché mai si è preoccupato di capire la natura del vincolo idrogeologico sull'area". Diversamente dall'assessore provinciale, "noi sosteniamo che l'area non è idonea ad ospitare la discarica, perché fragile, piena di faglie e frane. La particolarità del terreno è tale che la sua permeabilità diventa facile conduttore di inquinamento delle falde acquifere e della matrice ambientale, tanto da determinare un pericolo anche di natura sanitaria. La realizzazione della discarica comprometterebbe l'intero ecosistema in un'area boscata e naturale. Le due amministrazioni, a nostro avviso, barano: ciascuna aspetta che l'altra dia il via. Il nostro impegno sarà finalizzato a che siano realizzate con scrupolo e meticolosità tutte le valutazioni di impatto ambientale, sanitario e generale. Rimango perplesso dal fatto che il vincolo idrogeologico, che insiste sull'area, non sia ritenuto fattore escludente la discarica".

14/09/2010 11.38
Ufficio Stampa Consiglio provinciale