TECNOCIVIS, IL QUADRO DELLA SITUAZIONE
Ricostruita la vicenda dall'assessore provinciale al Lavoro Elisa Simoni
Procedura di licenziamento collettivo alla Tecnocivis che aveva avuto in appalto, per conto del Comune di Firenze, la verifica degli impianti termici fino al 30 giugno 2010. Il punto sulla vicenda è stato fatto in Consiglio provinciale dall'assessore al Lavoro Elisa Simoni nel rispondere a un'interrogazione presentata da Rifondazione comunista. Dopo la scadenza di giugno l’azienda non avrebbe potuto partecipare alla nuova gara a causa di variazioni legislative intercorse (l’azienda ha un ente pubblico nella compagine azionaria). L’azienda, con sede a Savona e unità operativa a Firenze, ha aperto il 7 aprile scorso la procedura di Mobilità, per riduzione di personale, per 16 unità lavorative. Il 14 giugno le parti sottoscrivevano un verbale di mancato accordo a conclusione della fase sindacale. La vertenza passava quindi, al Tavolo procedurale della Provincia. Alla fine del mese di giugno 2010, i sindacati hanno chiesto l’attivazione dell’Unità di Crisi che si è riunita in Palazzo Medici Riccardi il 28 giugno. Le Istituzioni hanno raccolto informazioni ed elementi e la richiesta sindacale per comprendere se vi fosse la possibilità di una proroga nell’assegnazione del servizio a Tecnocivis e preso l'impegno l’impegno a verificare se questo fosse possibile. La verifica ha dato esito negativo. Il 9 luglio Istituzioni e sindacati sono tornate ad incontrarsi in Provincia, dopo un approfondimento in Comune con la Divisione Ambiente. Il Comune informò che si era già avuta una proroga di un anno, nel 2009, e non era possibile ottenerne un’altra. L’unica strada percorribile poteva essere quella di invitare o vincolare – se normativamente possibile - l’azienda che avrebbe vinto la gara ad utilizzare i lavoratori provenienti da Tecnocivis. Anche su questa ipotesi occorrevano verifiche e approfondimenti che le istituzioni si impegnavano a svolgere. Il 4 agosto in Palazzo Medici Riccardi si è tenuta una riunione dell’Unità di Crisi con i sindacati propedeutica all’incontro per l’esame congiunto di Cassa integrazione guadagni straordinari – normativamente previsto – presso il Tavolo procedurale. In quest’ultima sede, le parti si sono accordate per una richiesta di Cassa Integrazione Straordinaria per cessazione di attività per 12 mesi, a decorrere dal 4 agosto 2010 e fino al 3 agosto del 2011 per un massimo di 14 addetti sospesi a zero ore e/o interessati a riduzione di orario, con anticipo da parte dell’azienda di quanto dovuto dall’Inps. Sono state previste: la mobilità incentivata durante la Cassa integrazione guadgni straordinaria, sulla base del criterio della non opposizione al licenziamento; offerte di ricollocazione da parte dell’azienda; l’utilizzo di strumenti di politica attiva da parte della Provincia, con obiettivo la riqualificazione e l’eventuale ricollocazione dei lavoratori; la Mobilità – terminata la Cassa integrazione straordinaria – per i lavoratori ancora in forza all’azienda, con incentivo all’esodo. Sempre in data 4 agosto l’assemblea dei lavoratori ha dato parere favorevole al contenuto dell’accordo.
"Oltre alla determinata rilevanza di salvaguardare l’occupazione - hanno osservato il consigliere Andrea Calò di Rifondazione - c’è la necessità di non far venire meno il tema della sicurezza degli impianti, anche soprattutto sul versante dei benefici ambientali. Prendiamo atto, nel frattempo, di una vicenda complessa".