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EMPOLESE E VALDARNO, POSTI A RISCHIO NEL DESIGN
Gli effetti delle nuove norme del Codice di proprietà industriale. Interrogazione di Rifondazione comunista in Consiglio provinciale

2000 posti nel design messi a rischio dalla nuova riformulazione del codice di proprietà industriale. Duramente colpite le aree Empolese Valdelsa, Valdarno, avvertono i consiglieri provinciali di Rifondazione comunista Andrea Calò e Lorenzo Verdi che hanno presentato un'interrogazione sulla questione. Oltre alle grandi aziende manifatturiere "viene mortalmente danneggiato l’indotto che nella Provincia di Firenze rappresenta punti di eccellenza e una buona occupazione".
La Regione Toscana e il Consorzio Origine (che associa in Toscana oltre 50 aziende industriali e artigiane attive nel comparto della riproduzione dì oggetti di design, di cui è decaduto il diritto d'autore) lanciano l’allarme per la possibile perdita 2000 posti di lavoro.
Il pericolo per le aziende toscane che lavorano nel manifatturiero deriverebbe dalla recente modifica dell'articolo 239 del Codice di proprietà industriale per cui in pratica non sarà più possibile fabbricare e commercializzare liberamente opere di disegno industriale di pubblico dominio.
La Regione Toscana a fronte di questa riformulazione del codice di proprietà industriale dichiara esplicitamente che ci saranno “gravi conseguenze da un punto d i vista economico-sociale, oltre che giuridico, che potrebbero derivare dalla recente modifica". Si tratta di un duro colpo per l’economia nella regione "poiché l’esperienze avviate e consolidate rappresentano un punto di eccellenza".
Le aree dove verte questa produzione sono la Valdelsa, il Valdarno, Quarrata-Pistoia e Empoli Santa Croce. Le aree più colpite risultano essere Siena, Arezzo e Firenze e con le grandi aziende verrebbe colpito mortalmente anche le altre piccole aziende che rientrano nella filiera produttiva, quindi il calcolo dei posti di lavoro a rischio lievita e va oltre le prime stime avanzate di 2000 posti di lavoro.
A tal proposito "ci preme precisare - scrivono Calò e Verdi - che tale provvedimento arriva in un momento delicato della vita del nostro paese dove la crisi economica in atto e recessione e stagnazione stanno cancellando migliaia di posti di lavoro e anche centinaia di aziende artigiane, che proprio nel settore della manifattura italiana, e della diffusione della cultura del design hanno garantito una tenuta dei livelli occupazionali". Rifondazione chiede di conoscere quali iniziative l’Amministrazione provinciale intende attivare per contrastare gli effetti devastanti di queste misure sul settore manifatturiero della riproduzione di oggetti di design al fine di tutelare occupazione e filiere produttive, come anche se è in atto un coordinamento tra Provincia di Firenze, Siena e Arezzo con la Regione Toscana al fine di avviare una concreta proposta da avanzare al Governo "per trovare soluzioni adeguate che salvaguardino tale comparto manifatturiero".

22/09/2010 13.39
Ufficio Stampa Consiglio provinciale di Firenze