L'UNITA', "PIENA ATTENZIONE DELLA PROVINCIA DI FIRENZE"
Fase interlocutoria per favorire il ripensamento delle decisioni della proprietà
Le redazioni de L’Unità di Firenze e Bologna occupano complessivamente 11 giornalisti e rappresentano il 40% delle vendite del quotidiano ed il 50% degli abbonamenti. Fonti sindacali confermano che la volontà della proprietà è quella di chiudere le redazioni a far data dal 15 ottobre prossimo adducendo come motivo fondamentale della decisione assunta quello del disavanzo pari a 1,2 milioni di euro. Questa decisione, completamente rigettata ovviamente dai lavoratori che auspicano invece la possibilità di un’interlocuzione con l’azienda, rientra in un quadro più ampio di crisi che aveva già comportato, dal giugno 2009, il ricorso alla Cassa integrazione straordinaria a rotazione per 17 lavoratori (molti dei quali vicini al pensionamento). In questo caso l’azienda non rinnovò nemmeno i contratti a tempo determinato di diversi collaboratori.
La ricostruzione della vicenda è stata fatta in Consiglio provinciale dall'assessore al Lavoro Elisa Simoni rispondendo a una domanda d'attualità di Rifondazione comunista.
Si tratta di cercare l’interlocuzione con la proprietà e quindi verificare la possibilità di recedere dalla volontà di chiusura delle redazioni locali, confidando anche nei numeri suddetti e nella massiccia espressione di solidarietà manifestatasi da molte parti nei confronti dei lavoratori interessati. Da parte della Provincia vi è piena attenzione anche se l’unità di crisi non è stata interessata dalla vicenda. "Siamo davanti a una falsa razionalizzazione che fa cassa sul salario dei lavoratori - ha commentato il consigliere provinciale di Rifondazione Andrea Calò - E' un'operazione che, se realizzata, mortifica un giornale qualificato, in cui lavorano professionisti seri. E' inaccettabile che lo si faccia nel quotidiano fondato da Antonio Gramsci".