OPI TEC, LICENZIAMENTI RITIRATI E PROSPETTIVE
L'assessore provinciale al Lavoro Elisa Simoni ricostruisce in Consiglio la vicenda dell'azienda. Calò (Rifondazione): "Ora si apre la fase più impegnativa. Utilizzata con troppa disinvoltura la politica dei tagli e degli esuberi"
La vicenda Opi Tec è stata seguita dalla Provincia di Firenze attraverso vari passaggi al tavolo dell’unità di crisi che hanno coinvolto azienda, organizzazioni sindacali e Comune di Firenze. L'assessore al Lavoro Elisa Simoni ha risposto in Consiglio provinciale a una domanda d'attualità del gruppo di Rifondazione comunista.
L’ultimo incontro del 24 settembre scorso ha visto la partecipazione non solo di sindacati e Comune di Firenze, ma anche alcuni dei Comuni soci di Ataf (Sesto Fiorentino, Bagno a Ripoli, Campi Bisenzio) che erano stati tutti invitati a partecipare per condividere la vicenda Opi Tec (partecipata al 35% da Ataf).
I 12 licenziamenti previsti dalla Opi Tec sono stati ritirati dall’azienda che si è resa disponibile ad avviare le procedure di Cassa integrazione per i lavoratori che erano interessati dal provvedimento. "L’accordo raggiunto - ha spiegato Simoni - garantisce un sostegno al reddito dei lavoratori che rischiavano il licenziamento e inoltre permette di guadagnare tempo in un vicenda complessa, che richiede il massimo impegno da parte di tutte le istituzioni". La Provincia di Firenze si è già dichiarata disponibile a fornire i supporti per la eventuale formazione che si dovesse rendere necessaria per il reintegro dei lavoratori, o per un ampliamento della capacità di assunzione da parte di Opi Tec.
"Il ritiro dei dodici licenziamenti dei lavoratori Opi Tec e l'avvio delle procedure di cassa integrazione - commenta Andrea Calò, capogruppo di Rifondazione - riaprono la prospettiva di uscire fuori da una situazione di precarietà e di ricatti posti in essere dalla proprietà, costretta grazie alla mobilitazione ad abbandonare la politica dei tagli e degli esuberi, utilizzata con troppa disinvoltura e scarso senso di responsabilità sociale. Ora si apre la fase più impegnativa per le Istituzioni poiché scongiurati i ricatti per il presente, si deve creare una condizione di lavoro e salvaguardia del salario attraverso un'adeguata formazione e il rilancio occupazionale".